Inizia con la prima allerta valanga della Liguria la nuova settimana al via questa mattina. Per la giornata di oggi, infatti, è prevista allerta gialla per il rischio di possibili cedimenti del manto nevoso sull’Appennino Ligure e sulle Alpi liguri.
A diffodere l’allerta è stata Arpal che recentemente ha inserito anche questo tipo di bollettini meteo tra le previsioni al servizio della Protezione Civile.
Il meccanismo prevede che, sulla base dei livelli di pericolo previsti nel Bollettino Neve Valanghe redatto dal Centro Settore Meteomont del Comando Regione Carabinieri Forestale Liguria (individuato dal Dipartimento della Protezione Civile quale Centro di competenza in materia nivologica e valanghiva) con il quale viene effettuato un costante confronto, il CFMI-PC di Arpal emetta i corrispondenti livelli di criticità/allerta valanghe secondo un automatismo concordato fra gli enti coinvolti.
A determinare le condizioni di pericolo le “croste” da vento portanti e non portanti alternate a strati di neve a debole coesione e zone con poca neve.
Il manto nevoso è in generale ben consolidato e stabile sulla maggioranza dei pendii e moderatamente consolidato solo su alcuni pendii ripidi.
Nevicate da deboli a moderate con vento e neve fredda asciutta hanno interessato il sottosettore dell’Appennino Ligure nella parte orientale soprattutto nella Val d’Aveto in provincia di Genova.

Nonostante le cumulate al suolo non siano così rilevanti il forte vento in quota sta ridistribuendo la neve al suolo ma la scarsa visibilità rende difficile l’individuazione di eventuali accumuli o cornici di neve.
Nel sotto settore Alpi Liguri Sud, la copertura nevosa, presente al di sopra dei 1700 m, rimane limitata ai comprensori montani Monte Saccarello, Monte Frontè e Monte Grai in provincia di Imperia dove il persistere di temperature rigide sta favorendo il metamorfismo costruttivo dei cristalli verso forme più angolari e a calice.
Per la giornata di oggi sono previste precipitazioni nevose su tutto il settore e associate alla presenza di vento in quota continueranno la ridistribuzione della neve recente asciutta e a debole coesione.
In caso di attività in ambiente innevato prestare quindi attenzione alla presenza di eventuali accumuli di neve o cornici nelle tipiche localizzazioni quali cambi di pendenza,
canaloni, zone sottovento e creste.
Prestare anche attenzione all’effetto windchill per l’azione combinata del vento con le basse temperature ed a possibili tratti ghiacciati da affrontare con i ramponi
A seguito dell’attività eolica prevista sono da evitare le zone di accumulo, conche, canaloni, cambi di pendenza e pendii sotto vento in genere.