Focaccia più lunga del mondo GenovaGenova – Una lettera al presidente della Camera di Commercio per chiedere che gli studenti non vengano utilizzati al posto dei lavoratori e per chiedere una donazione agli Istituti Alberghieri per “risarcimento” per l’impiego degli studenti senza retribuzione. A scriverla 12 studenti vicini al movimento di Genova che osa dopo l’evento della Focaccia dei Record.

«Siamo giovani genovesi e aderiamo alla campagna contro i cattivi lavori portata avanti da Genova che Osa. Scriviamo questa lettera per chiedere di non usare chi studia come comoda soluzione temporanea per lavori improvvisati di cui nessuno sembra volersi assumere la responsabilità.»
Inizia così la lettera che dodici studenti genovesi hanno scritto a Luigi Attanasio dove chiedono al Presidente della Camera di Commercio di dimostrare la buona volontà con un gesto tangibile: facendo una donazione al Bergese e al Marco Polo.«Dall’acquisto di libri scolastici al partecipare alle gite o ad attività formative, sostenete il diritto allo studio, non lo sfruttamento», suggeriscono.
La lettera fa parte di una serie di iniziative legate alla campagna contro i cattivi lavori che vede gli attivisti di Genova che osa impegnati da tempo per sensibilizzare amministrazione pubblica, istituzioni e oggi il Presidente della Camera di Commercio per favorire politiche rivolte alle giovani generazioni, invece che sfruttarle con la scusa dell’alternanza scuola lavoro come avvenuto agli studenti degli istituti alberghieri in occasione della festa della “focaccia dei record”.

«Coinvolgeteci, vogliamo che sia così – scrivono gli studenti – ma insegnateci. Dateci i mezzi per permetterci di sperimentare cosa voglia dire “lavorare”, ma non sfruttateci. Educateci al lavoro inteso come qualcosa che non esiste solo per tirare avanti, ma che gratifica la persona» scrivono Alessandro, Miriam, Emma, Maia, Marco, Silvia, Francesco, Iolanda, Lucia, Teresa, Nina, Lisanna.

Di seguito la lettera indirizzata a Luigi Attanasio:

Donate agli istituti alberghieri: un gesto di risarcimento per il lavoro non pagato

Siamo giovani genovesi e aderiamo alla campagna contro i cattivi lavori portata avanti da Genova che Osa. Scriviamo questa lettera per chiedere di non usare chi studia come comoda soluzione temporanea per lavori improvvisati di cui nessuno sembra volersi assumere la responsabilità. Ci rivolgiamo a Luigi Attanasio, presidente della Camera di Commercio, che ha avuto l’idea di impiegare studentesse e studenti degli alberghieri Marco Polo e Bergese per servire la focaccia all’evento di MSC: fate una donazione alle scuole come gesto di risarcimento nei confronti di quelle ore di cattivo lavoro non pagato.
Genova non solo offre cattivi lavori alle persone giovani, ma sfrutta lavoro volontario, tirocini e PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) come occasioni per ottenere lavoro non pagato nei grandi eventi, per i quali sono stanziati fondi enormi.
Nonostante MSC fatturi 2,5 miliardi all’anno, ha sfruttato il meccanismo dei PCTO per ottenere lavoro non retribuito e servire una focaccia che “era già tagliata, solo da servire in dei piattini”. Si è seguita la filosofia degli “studenti-tappabuchi” quando, in realtà, ci si sarebbe potuti servire dell’evento per offrire vere possibilità lavorative.
Nella nostra esperienza, spesso e volentieri i PCTO proposti, che dovrebbero dare un assaggio del mondo del lavoro a chi frequenta le scuole superiori, si riducono a questi “compiti tappabuchi” in cui ci si interfaccia sì con la realtà lavorativa, ma quella peggiore: quella dello sfruttamento, di mansioni alienanti, per nulla formative né gratificanti, attività svolte senza sicurezza né supporto, che hanno portato anche a terribili incidenti.

Perciò viene spontaneo domandarsi: com’è possibile per noi studenti trarre un vantaggio o un qualche arricchimento personale da percorsi strutturati in questo modo? È veramente la strada giusta per formarci? La scusa è “fare esperienza”, ma che esperienze ci sono proposte davvero?
Non esiste uno strumento per valutare i PCTO; per questo abbiamo deciso di raccogliere dati e svolgere una ricerca sulla qualità dei PCTO a Genova, ascoltando direttamente l’opinione e le esperienze di chi li svolge. Ci è sembrato importante perché, confrontandoci tra noi, abbiamo avuto modo di constatare come sempre più spesso si perda di vista il vero significato di questo tipo di esperienza, riducendola all’accumulo del monte ore previsto per accedere all’esame di maturità.
Coinvolgeteci, vogliamo che sia così, ma insegnateci.
Dateci i mezzi per permetterci di sperimentare cosa voglia dire “lavorare”, ma non sfruttateci.
Educateci al lavoro inteso come qualcosa che non esiste solo per tirare avanti, ma che gratifica la persona.
La nostra realtà cittadina è già di per sé ostile ai giovani, che faticano a trovare in essa lo spazio per esprimersi, realizzarsi. Almeno nelle scuole, valorizzateci! È l’entusiasmo che sveglia, spinge a fare di più e attenua la paura di crescere.
Caro Luigi Attanasio, è chiaro che non hai pensato a tutto questo; o forse, hai deliberatamente deciso di ignorarlo. In ogni caso, è il momento di dimostrare la buona volontà con un gesto tangibile: fate una donazione al Bergese e al Marco Polo. Dall’acquisto di libri scolastici al partecipare alle gite o ad attività formative, sostenete il diritto allo studio, non lo sfruttamento.

Miriam Bellebuono, 20, studentessa universitaria
Emma Berselli, 20, studentessa universitaria
Alessandro Actis Grosso, 20, studente universitario
Maia Burdese, 22, studentessa universitaria
Marco Bussolino, 20, studente universitario
Silvia Filza, 20, studentessa universitaria
Francesco Gelsomino, 19, studente scuole superiori
Iolanda Imbimbo, 19, studentessa scuole superiori
Lucia Mazzoni, 20, studentessa universitaria
Teresa McCourt, 19, studentessa scuole superiori
Nina Raggi, 20, studentessa universitaria
Lisanna Silingardi, 21, studentessa universitaria