Serena Bertolucci Vittorio SgarbiGenova – Non si placano le polemiche sul presunto “siluramento” di Serena Bertolucci dal suo incarico (in scadenza) di Direttore di Palazzo Ducale e dopo il feroce scambio dibattito sull’ “impallinamento” di Luca Bizzarri si scatena in città il “caso” del rinnovamento piuttosto drastico avviato nella sede delle mostre e degli eventi culturali più nota ed apprezzata della città.
Se in un primo tempo Serena Bertolucci aveva scelto un signorile “silenzio” per commentare la situazione, non è stato possibile proseguire dopo le parole del sottosegretario Vittorio Sgarbi pubblicate sulle pagine del Secolo XIX
Bertolucci ha deciso di rispondere sui social ad affermazioni che rischiavano di generare confusione sulla vicenda

“Adesso basta – scrive Bertolucci sulla sua pagina Facebook – Nella mia recente vicenda ho visto accadere di tutto. Ho rispettato il pensiero e il parere di tutti, non ho commentato, non ho manifestato pretese. E non intendo farlo. Sono ancora una tra i pochi che credono che le partite si giochino sul campo e sui fatti. E che le istituzioni e le cariche vadano rispettate e onorate con un comportamento congruo”.

“Per questo – prosegue Bertolucci – trovo una cosa intollerabile. Che per sostenere una situazione (assolutamente legittima, anche se forse non nei modi) si manipoli a tal punto la realtà da capovolgerla. Oggi il sottosegretario Sgarbi sul secolo XIX dichiara che nei grandi musei dello stato si fanno concorsi per trasparenza.Ecco, magari no.
Tutti i direttori in carica dei grandi musei citati sono stato riconfermati (e giustamente, alla luce dei risultati) al loro secondo mandato in continuità, senza concorso. È stato normato che non è possibile un terzo mandato, ma un secondo si. È questo quello che ha stabilito il Ministero della Cultura. Che ha riconfermato al secondo mandato tutti i direttori in scadenza”.

La conferma senza concorso sarebbe avvenuta, secondo la Direttrice in scadenza di Palazzo Ducale “proprio perché è stato riconosciuto che il lavoro culturale si fa su tempi lunghi e non brevi”.

“La cultura, checché ne dicano – spiega Serena Bertolucci – non è come il petrolio, che si trova; la cultura si costruisce, nel tempo. E necessita di tempi più lunghi per essere efficace ed operare dei cambiamenti nella società. Così, per la precisione.
E per evitare che a forza di sentir ripetere determinati concetti, poi magari si finisca per pensare che siano veri”.