palazzo di Giustizia Tribunale GenovaGenova – Sei arresti, nelle prime ore della mattinata odierna nell’ambito di una operazione contro le infiltrazioni malavitose nel tessuto economico genovese. I militari del Comando Provinciale di Genova e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza e personale della Squadra Mobile e della Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo di Genova (S.I.S.C.O.) della Polizia di Stato hanno arrestato sei persone che avrebbero operato per aver intestato fittiziamente ad una persona un locale che in realtà sarebbe stato acquistato da membri di spicco della camorra campana.
Le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Genova, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, nei confronti di sei persone di origine campana residenti a Genova, sottoposte ad indagini per aver commesso in concorso tra loro il reato di trasferimento fraudolento di valori (art. 512-bis c.p.), originariamente contestato con l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1 c.p. (non ravvisata dal G.I.P.) per avere commesso il reato di cui all’art. 512-bis c.p. per agevolare l’associazione di stampo mafioso denominata camorra.


Gli indagati sono accusati di aver rilevato l’esercizio commerciale denominato “Libeccio” (bar, gelateria, commercio e somministrazione di alimenti e bevande), sito sul Lungomare di Pegli, e di averlo fittiziamente intestato a soggetti prestanome allo scopo di nasconderne la riconducibilità al reale proprietario Angelo Russo, originario del Rione Traiano a Napoli, attualmente detenuto, segnalato come condannato dalla Corte d’Appello di Napoli nel 2011 per traffico di sostanze stupefacenti ed arrestato a Genova nel 2019, nel corso di un’operazione antidroga condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli, in quanto accusato di far parte di una rete di narcotrafficanti con base nel capoluogo campano.
In particolare, dalle indagini sinergicamente condotte dalla Squadra Mobile di Genova e dalla S.I.S.C.O. della Polizia di Stato e dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Genova e dallo S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza, è emerso che Angelo Russo avrebbe acquisito la titolarità di fatto del locale “Libeccio” attraverso l’intestazione di comodo ad una persona originaria di Torre Annunziata, ma da tempo residente a Genova dove ha sempre svolto l’attività di barista.
Nonostante la formale intestazione, l’attività di gestione del “Libeccio” è risultata sempre personalmente diretta da Angelo Russo, il quale, celato dietro al prestanome, mediante l’utilizzo di capitali ritenuti di dubbia provenienza ha anche provveduto alla completa ristrutturazione del locale, che era stato oggetto di un incendio di natura dolosa nel 2016 quando l’attività era gestita dai precedenti proprietari.
Per condurre l’esercizio commerciale Russo si sarebbe avvalso anche di altre persone di propria fiducia, tra le quali il figlio appositamente trasferitosi a Genova da Napoli, rimasto recentemente ferito in un agguato perpetrato con colpi di arma da fuoco nel Rione Traiano.
Sempre secondo le ipotesi investigative sarebbero inoltre intervenuti nella gestione del “Libeccio”, anche altre persone, a questi ritenute vicine tra cui il figlio di un esponente
di spicco della camorra, latitante dal 2002, e una sorella dello stesso Angelo Russo
La fittizia intestazione dell’esercizio commerciale a soggetti di comodo ha consentito ad Angelo Russo di gestire il locale del Lungomare di Pegli ininterrottamente dal 2018, celando la riconducibilità dell’investimento alla propria persona ed evitando così possibili sequestri dell’attività economica derivanti dai gravi reati in materia di stupefacenti, per i quali è stato anche condannato in via definitiva.
Con il provvedimento cautelare eseguito in data odierna dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato è stata disposta la custodia in carcere per Angelo Russo e gli arresti domiciliari per altre tre persone indagate e l’obbligo di dimora con presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria per altre due.
Inoltre l’esercizio commerciale “Libeccio” è stato sottoposto a sequestro preventivo e proseguirà l’attività sotto la gestione di un amministratore giudiziario.
Contestualmente alle misure cautelari, la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato stanno dando esecuzione a perquisizioni delegate dalla Autorità Giudiziaria di Genova a Napoli ed in provincia di Udine.