Evaristo Scalco omicidio freccia GenovaGenova – Voleva solo “spaventare” e non colpire Evaristo Scalco, 64 anni, l’artigiano sotto processo per aver ucciso con una freccia da caccia, scagliata con un arco professionale, Javier Alfredo Miranda, operaio edile di cittadinanza peruviana.
Il “caso” aveva suscitato grande clamore perchè avvenuto in un contesto di ripetute liti tra i residenti e persone che, di notte, rumoreggiano nel centro storico. L’imputato aveva colpito dopo una lite per il rumore e per il presunto lancio di petardi, da parte della vittima, che avrebbe disturbato i residenti.
In realtà la vittima stava festeggiando la nascita del figlioletto insieme ad un amico ed avrebbe avuto un alterco con l’assassino per futili motivi prima di morire, con un’agonia straziante, con il petto squarciato da una freccia costruita apposta per generare la ferita più devastante.
Evaristo Scalco ha ribadito in aula di non aver voluto uccidere e ha raccontato di essersi arrabbiato vedendo che i due orinavano su una saracinesca e di aver perso le staffe quando questi, dopo essere stati ripresi, avevano iniziato a lanciare petardi.
L’uomo ha testimoniato in aula di aver imbracciato l’arco per colpire un vaso di plastica poco lontano. L’intenzione, insomma, era quella di spaventare e non di uccidere.
Diametralmente opposta la ricostruzione dell’amico della vittima e dell’accusa, secondo cui il tiro, preciso nella sua capacità di uccidere, era assolutamente volontario ed era stato preceduto da insulti razzisti e minacce.
L’accusato avrebbe poi tentato di estrarre la punta della freccia causando volontariamente o meno, un’estensione della ferita mortale che ha portato al dissanguamento della vittima.
Ascoltata anche la compagna dell’imputato, di origini argentine, che ha smentito la possibilità che il compagno abbia pronunciato frasi razziste e ha sostenuto il suo racconto.
Ora saranno i periti a ricostruire quanto avvenuto grazie alle perizie e alle valutazioni tecniche e sarà nodale accertare se il tiro sia stato intenzionale e mirato o se, invece, si sia trattato di un tiro sbagliato che ha tragicamente causato la morte dell’operaio.