Diano Marina (Imperia) – Venerdì 23 febbraio sarà il giorno dell’anniversario numero 137 del terremoto più disastroso che si sia mai registrato in Liguria, quello che nel 1887 devastò Diano Marina e diversi comuni limitrofi.

La prima scossa giunse all’alba e costrinse gli abitanti a fuggire dalle proprie abitazioni, ma furono le due successive – arrivate proprio quando la popolazione aveva fatto ormai rientro in casa – a radere al suolo edifici, chiese e palazzo e a portare la devastazione che fece perdere la vita a 644 persone tra tutti i paesi colpiti.

Il sisma, di magnitudo 6.5 e con epicentro probabilmente al largo delle coste imperiesi, fu avvertito distintamente in tutto il nord Italia, in Francia, nel Principato di Monaco e persino in Svizzera. Oltre a Diano (dove crollarono circa un terzo di tutti gli edifici all’epoca presenti), tra i comuni più colpiti ci fu quello di Bajardo, che contò circa 220 morti: qui la gran parte delle vittime si trovavano all’interno della chiesa parrocchiale di San Nicolò e stavano partecipando alla celebrazione di una messa, quando la violenta scossa fece scattare il panico e le fece ammassare verso l’uscita, dove furono sommerse dalle macerie del tetto della chiesa, crollato pochi istanti più tardi.

Il terremoto colpì duramente anche il comune di Bussana (oggi frazione di Sanremo), che pochi giorni più tardi fu dichiarato completamente inagibile dalle autorità. Gli abitanti si spostarono circa di 3km più a valle, dando vita al centro abitato che oggi è conosciuto come Bussana Nuova. Il paese originario, noto ai giorni nostri come Bussana Vecchia, rimase totalmente disabitato fino alle fine degli anni Cinquanta, quando artisti italiani e stranieri – affascinati dalla particolarità del luogo – lo ristrutturarono rendendolo nuovamente abitabile.

Gli aiuti furono purtroppo tardivi e i soccorritori non poterono far altro che estrarre diverse vittime dalle macerie. Sul luogo arrivarono Maurizio Gerbaix de Sonnaz, maggiore dell’Esercito Regio, i Carabinieri Reali e i deputati Antonio Capoduro e Vincenzo Massabò. Tra i soccorritori, infine, venne premiato l’intervento del tenente Luciano Vittorio Emanuele Francesco Ponci, al quale fu conferita la Medaglia d’Argento al Valor Civile per essersi adoperato “con manifesto rischio della vita in soccorso delle persone pericolanti tra le macerie di case rovinate dal terremoto che desolò la Liguria Occidentale”.

foto tratte dal gruppo Facebook @Imperia e provincia che fu