Roma – Italia pronta ad inviare 5mila soldati in Libia per riportare la pace nel paese nord africano e per bloccare l’avanzata dell’Isis. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Roberta Pinotti che, in queste ore, sta analizzando con grande attenzione quanto avviene a poche centinaia di chilometri dall’Italia, sul suolo libico.
L’avanzata inarrestabile degli estremisti del sedicente califfato islamico, controllano ormai una grande area della Libia e potrebbero presto prenderne il controllo.
“L’Italia è pronta a guidare in Libia una coalizione di paesi dell’area, europei e dell’Africa del Nord, per fermare l’avanzata del Califfato che è arrivato a 350 chilometri dalle nostre coste – ha dichiarato il ministro Pinotti – Se in Afghanistan abbiamo mandato fino a 5mila uomini, in un paese come la Libia che ci riguarda molto più da vicino e in cui il rischio di deterioramento è molto più preoccupante per l’Italia, la nostra missione può essere significativa e impegnativa, anche numericamente”.
Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ammette che l’opzione dell’invio di militari in Libia è in discussione da mesi. “Ne discutiamo da mesi – ha dichiarato Pinotti – ma ora l’intervento è diventato urgente”.
“Mezzi, composizione e regole d’ingaggio li decideremo con gli alleati in base allo spirito e al mandato della missione
Onu – spiega ancora Pinotti – In Libia, eliminato il tappo Gheddafi, le tensioni sottostanti sono esplose. Bisogna
fare come nei Balcani, dove per scongiurare la bonifica etnica abbiamo invitato decine di migliaia di uomini e abbiamo contingenti dopo vent’anni per stabilizzare territorio”.
Quanto al potenziale del “Califfato”, qualche mese erano stati stimati 25mila combattenti, ora secondo il ministro “potrebbero essere 30mila o anche piu'”, e sugli armamenti ricorda “i momenti d’ombra” sulla sorte della armi di Gheddafi.
Quindi il ministro precisa che “ogni decisione e passaggio verrà fatto in Parlamento. Giovedì il ministro Gentiloni fornirà informazioni e valutazioni”.
Home Varie