Washington – Rifiutare di fornire supporto tecnico alle autorità per decriptare i messaggi nei dispositivi di propri clienti (come ha fatto Apple con l’iPhone dell’attentatore di San Bernardino) potrebbe diventare un reato federale negli Stati Uniti. Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal, la Commissione Intelligence del Senato starebbe infatti lavorando a un disegno di legge che consentirebbe agli investigatori di intercettare più facilmente le conversazioni tra privati cittadini. Molte aziende (tra cui la Apple) hanno infatti creato sistemi per cui i messaggi scambiati tra due dispositivi vengono decriptati solo da mittente e destinatario, a tutela della privacy dei propri clienti. Le autorità hanno più volte lamentato che questo sistema rende più complesso investigare contro criminali e terroristi. Da qui la scelta della legge, proposta dal repubblicano Richard Burr, a capo della Commissione Intelligence del Senato. Una scelta che rischia di aggravare il già duro braccio di ferro tra Washington e l’intera Silicon Valley, visto che Google, Facebook e altre aziende si sono già schierate a difesa della posizione del Ceo Apple Tim Cook. Già a dicembre Burr aveva lavorato con la democratica Dianne Feinstein a una legge per costringere i Social Network a svelare le attività terroristiche online. Trovare un consenso bi-partisan su una legge del genere potrebbe però essere complicato. Gli Stati Uniti sono infatti in anno elettorale, e nessuno vuole farsi carico di una legge che potrebbe essere vissuta come un’invasione della propria privacy e dei propri diritti dai cittadini.