Milano – Un nesso causale tra la somministrazione del vaccino contro il morbillo e l’autismo. Lo ha riconosciuto con una sentenza il Tribunale del Lavoro che ha condannato il ministero della Salute a versare alla famiglia di un bambino di 9 anni, circa 700 euro al mese per il resto della vita del giovane.
La decisione del Tribunale ha scatenato le polemiche e riacceso il violentissimo dibattito internazionale sul pericolo che subirebbero i bambini al momento di effettuare le vaccinazioni contro morbillo, la parotite e la rosolia.
Gli esperti internazionali hanno sempre ribadito che il vero pericolo sta nella eventualità che i genitori non sottopongano i figli alle necessarie vaccinazioni ma non è mai stato escluso del tutto il rischio di effetti collaterali a seguito della somministrazione del vaccino.
L’apparente mancanza di una voce univoca a livello internazionale spaventa e confonde i genitori che hanno paura delle possibili conseguenze della vaccinazione.
La sentenza del Tribunale di Milano conclude la vicenda giudiziaria avviata dalla famiglia nel 2011 quando il ministero della Salute aveva respinto una domanda di indennizzo.
Quella del Tribunale di Milano non è però la prima sentenza che stabilisce un nesso tra il vaccino e l’insorgere dell’autismo. Anche il Tribunale di Rimini, nel 2012 aveva emesso una sentenza parlando di un legame tra il vaccino trivalente e la malattia.
Una decisione che aveva fatto insorgere medici e ricercatori italiani secondo i quali rischiava di far perdere fiducia nel principale strumento preventivo per i bambini.
Secondo gli ultimi dati, ogni anno, sono 5mila le famiglie che decidono di non sottoporre i figli alle vaccinazioni prescritte.
Le famiglie “moderate” si domandano invece perchè non venga istituita una commissione mondiale, con le personalità più in vista della medicina e della Ricerca farmacologica, per uno studio definitivo sull’argomento.