Agrigento – Maxi sequestro di presunti beni appartenenti alla malavita organizzata quello eseguito dalla Dia di Agrigento per un patrimonio del valore di 54 milioni di euro riconducibile a due imprenditori del settore della produzione dell’olio.
I provvedimenti, emessi dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento presieduta da Luisa Turco, su richiesta del procuratore aggiunto di Palermo, Bernardo Petralia, comprendono 58 immobili, tra fabbricati e terreni, nella provincia di Agrigento, a Giardini Naxos (Messina) e a Spoleto (Perugia); 12 imprese con sede ad Agrigento e provincia, a Fasano (Brindisi) e Petilia Policastro (Crotone), impegnate in diversi settori economici; 56 tra rapporti bancari e postali, e polizze assicurative.
In Spagna sono stati confiscati 6 fabbricati e 3 imprese di produzione e compravendita di olio.
I due imprenditori, fratelli, erano stati arrestati nel luglio 2007 nell’ambito dell’operazione “Domino 2” riguardante una serie di omicidi commessi all’inizio degli anni ’90 in provincia di Agrigento e scaturita dalle dichiarazioni di alcuni pentiti, tra i quali l’ex capo di Cosa nostra agrigentina, Maurizio Di Gati.
I due fratelli, condannati in primo grado all’ergastolo per concorso nell’omicidio del boss Salvatore Fragapane, furono poi assolti dalla Corte d’appello, dopo il rinvio della Cassazione.