Genova – L’assessore regionale Raffaella Paita ha illustrato le linee guida del nuovo piano di gestione dei rifiuti in Liguria.
“Il nuovo piano – ha spiegato Paita – prevede innanzitutto l’attuazione di quanto previsto dalla normativa regionale riguardo alle Aree Territoriali Omogenee di livello provinciale, quali unità geografiche di base per la futura organizzazione dei servizi di gestione in materia di rifiuti e dell’ATO unico. La strategia per affrontare la fase di emergenza, in attesa che la regione si doti degli impianti di pretrattamento previsti dal disciplinare 2013, diviene parte integrante del piano. Come è noto, infatti, al momento sono in atto , grazie al lavoro di questi mesi, accordi con la Toscana e il Piemonte e sono in fase di definizione ulteriori accordi”.
“Accanto a questo – prosegue Paita – viene prevista la possibilità di conferimento interregionale nel caso di rifiuto vagliato e frazioni recuperabili attraverso la determinazione di criteri guida per una valutazione comparativa tra le opzioni disponibili. Con una selezione spinta del rifiuto, infatti, si può arrivare a tipologia di frazioni che possono essere avviate a recupero in impianti che presentano la necessaria capacità residua. A fonte della diminuzione dei rifiuti, molti impianti presentano ampi margini di offerta. E’ dunque facilmente comprensibile come tale offerta si sposa, sia sul piano economico che su quello della tutela ambientale, con la domanda di categorie di frazioni recuperabili anche dal punto di vista energetico. Si prevede infine l’introduzione del principio di parallelismo tra crescita della raccolta differenziata e concetto di recupero senza il quale la raccolta differenziata sarebbe solo formale”.
“Questo l’impianto del nuovo piano dei rifiuti che presenterò a breve nella commissione consiliare – ha proseguito ancora l’assessore Raffaella Paita – Ma quel che mi preme sottolineare, ancora una volta, è che a fronte dell’emergenza ho individuato soluzioni transitorie che hanno consentito alle diverse realtà di affrontarla e di indirizzarsi verso una soluzione del problema. Oggi gli impianti di pretrattamento stanno diventando realtà. Sono questa la precondizione per una vera soluzione del problema dei rifiuti nella nostra regione: servizi migliori e risparmi per i cittadini. Mi riferisco agli impianti di Varazze, Vado e Genova. Per quanto riguarda Genova, con l’impianto di selezione di Scarpino, il percorso è chiaro e concreto con la realizzazione di un impianto di vagliatura che conduca verso l’autosufficienza e non dover stipulare accordi con altre regioni con un consistente risparmio per i cittadini”.