Copenaghen (Danimarca) – Polemiche per la gestione della sicurezza pubblica in Danimarca dopo la notizia che i servizi segreti erano a conoscenza dell’uomo e delle sue idee estremiste. Il killer che ha sparato e ucciso per ben due volte nella capitale danese, prima di finire ucciso a sua volta, era un nome noto ai servizi di intelligence che indagavano per scoprire se fosse “foreign fighters”, un combattente straniero partito per la Siria e l’Iraq per combattere al fianco dell’Isis e poi trasformato in “agente” terrorista da rispedire al suo paese di origine in previsione di attentati ed altre azioni di combattimento e sabotaggio.
Secondo i Media danesi le forze dell’ordine non diffondono l’identità dell’uomo per consentire le indagini e per colpire eventuali altre persone collegate.
Il capo del controspionaggio danese, Jens Madsen, ritiene anche che “potrebbe essere stato ispirato” dalla strage di Parigi del 7 gennaio scorso al settimanale satircio Charlie Hebdo, opera di due qaedisti francesi di origiini marocchine, e che “potrebbe anche essersi stato indottrinato dalla propaganda islamista di Isis e di altre organizzazioni terroristiche”.
Il killer ha ucciso sabato un uomo di 55 anni ad un dibattito tra liberta’ di espressione e blasfemia, dove ha ferito anche tre agenti. Poi ha, nelle prime ore di domenica, ha nuovamnete colpito, togliendo la vita ad un 37enne di religione ebraica all’esterno della principale sinagoga di Copenhagen.
Home Varie