Palermo – Maxi sequestro da 5 milioni di euro per Benedetto Capizzi, il boss mafioso che aveva tentato di ricostituire la commissione provinciale di Cosa Nostra.
Il blocco dei beni è stato ordinato dal Tribunale di Palermo nell’ambito di un’indagine dei carabinieri, che aveva già portato al sequestro del patrimonio di Capizzi, 71 anni, detenuto, e condannato all’ergastolo per due volte nel 2006 e nel 2008.
Il boss, secondo le accuse, continuava a essere il “reggente” del mandamento mafioso di Villagrazia – Santa Maria di Gesù, e, come emerso dall’operazione “Perseo”, dopo gli arresti di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, progettava di ricreare la commissione provinciale di Cosa Nostra e di porsi al suo vertice.
In una conversazione con il figlio, intercettata dai carabinieri, Capizzi avvertiva: “Se qualcuno vuole alzare la cresta, se la cali perchè ci lascia la pelle, chiaro?…Pugno duro, hai capito? Pugno duro con tutti!”.
E in un’altra intercettazione a un summit di mafia tra Giovanni Adelfio, Giuseppe Scaduto e Sandro Capizzi, si diceva: “all’ultimo ci sediamo e cerchiamo di fare una specie di Commissione all’antica? Cinque, sei, otto cristiani come si faceva una volta e quindi la responsabilità se dobbiamo fare una cosa ce l’assumiamo tutti”.
Tra i beni confiscati a Capizzi, figura anche una villa a tre piani, residenza della sua famiglia.