Roma – Quattro mesi in più di lavoro prima di poter andare in pensione. Lo stabilisce una legge del 2010 varata dal Governo Berlusconi che ha istituito un parametro triennale che valuta la durata media della vita.
Negli ultimi tre anni l’aspettativa di vita media degli italiani si è allungata di quattro mesi e quindi i lavoratori dovranno lavorare 4 mesi in più prima di poter andare in pensione.
La brutta notizia è stata annunciata da Inps che ha precisato che i lavoratori potranno andare in pensione nel 2016 solo quando avranno raggiunto i 66 anni e sette mesi. Oggi sono 66 anni e tre mesi, quattro in meno, appunto.
Chi dovrebbe andare in pensione da gennaio 2016, insomma, dovrà lavorare altri quattro mesi prima di potersi godere il meritato riposo.
Le “buone notizie” non si fermano qui: il parametro diventerà biennale dal 2019 per effetto della Riforma Fornero. Ogni due anni verrà ricalcolata l’aspettativa di vita media e la pensione si sposterà in avanti secondo questo parametro.
Lo scopo è quello di mantenere la sostenibilità finanziaria delle pensioni anche se il parametro più importante resta quello delle assunzioni e dei contributi versati. Senza nuovi lavoratori che pagano le pensioni, il sistema non regge.
E così, mentre i politici vanno in pensione dopo qualche anno con vitalizi principeschi, i “poveri mortali” devono già oggi lavorare ben 7 mesi in più secondo i nuovi parametri introdotti nel 2010.