Roma – Scoprire la presenza di un tumore ai polmoni con un semplice esame del sangue. La novità nel campo della lotta ai tumori potrebbe presto diventare una “routine” dopo la scoperta fatta dai ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo). Gli scienziati hanno infatti verificato la presenza di particolari residui nel sangue delle persone che hanno sviluppato un cancro al polmone.
Si tratta di filamenti di microRna che vengono espulsi dalle cellule malate e che, se ritrovati a circolare nel sangue, possono rappresentare una sorta di campanello d’allarme per la presenza di tumori nel corpo.
I marcatori sono addirittura 200 e secondo i ricercatori, almeno 13 di essi, se alterati, possono indicare una malattia in corso.
I ricercatori hanno confrontato i risultati dei test compiuti su un campione di persone sane con quelli di 48 pazienti affetti da tumore e solo in questi ultimi sono stati trovati i frammenti genetici che possono quindi essere considerati dei “marcatori”.
La scoperta è stata pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute e rappresenta una svolta storica nella lotta ai tumori perché è un esame dal costo molto più ridotto rispetto a quelli realizzati con macchinari come la Tac a spirale e potrebbe essere utilizzato per screening di massa su categorie a rischio come i fumatori.
La medicina potrebbe sottoporre un numero maggiore di persone – e in tempi più limitati – ai test “veloci” con l’esame del sangue, per poi concentrare la ricerca nei soggetti che evidenziano la presenza dei marcatori e quindi sottoporre solo questi ultimi ai più costosi esami della Tac a spirale.