Liguria – Tramite una lunga nota pubblicata nelle scorse ore, l’ENPA di Genova ha voluto ribadire la propria dura posizione in merito alla decisione di dare il via libera all’abbattimento di 100 cormorani in Liguria (così come in altre regioni italiane), corrispondenti a circa il 15% della popolazione.
“Ancora una volta – si legge – ci vediamo costretti a schierarci contro l’ennesima prova di scarsa intelligenza dell’uomo, che danneggia l’ambiente e poi cerca di porre rimedio danneggiandolo maggiormente, in un’escalation di distruzione e morte.
Nel 2025 restiamo ancora invischiati in un buio medioevo, dove con cieca furia si cercano e puniscono capri espiatori per i mali del mondo. Una caccia alle streghe che, ai giorni nostri, vede come protagonisti gli animali.
La presenza di pesce in mari e fiumi sta drasticamente diminuendo, invece di guardarci allo specchio e fare un esame di coscienza è più facile trovare qualcuno su cui puntare il dito e stavolta lo sfortunato vincitore è il cormorano.
In diverse regioni italiane, Liguria compresa, si è dato il via libera per l’abbattimento di 100 cormorani (il 15% della popolazione), con l’ovvio intento politico di accontentare i pescatori desiderosi di potersi “divertire”.
Il cormorano è una specie prettamente ittiofaga ed è anche piuttosto vorace, è ovvio che abbia quindi un impatto considerevole sulla densità ittica, ma la sua unica colpa è quella di cercare di sopravvivere in un ambiente già fragile e impoverito a causa dell’uomo.
Fiumi, laghi e mari sono fortemente stressati da inquinamento, riscaldamento climatico, sovrapesca, costruzione di dighe, introduzione di specie alloctone, alterazioni ambientali e l’elenco sarebbe ancora lungo, tutti fattori antropici che stanno impattando in modo irreparabile sull’ambiente e le conseguenze sono evidenti.
La diminuzione del pescato dovrebbe essere un chiaro segnale d’allarme ma, invece di cercare soluzioni intelligenti come il ripristino e la protezione degli habitat ittici, è più semplice premere letteralmente un grilletto contro coloro che vengono visti come competitori. In un ambiente sano il cormorano, che tra l’altro è una specie autoctona, sarebbe perfettamente integrato. Come le altre specie, ha un suo ruolo in un ecosistema che, senza i nostri interventi devastanti, sarebbe in equilibrio.
La tutela dell’ambiente non si fa con il fucile, ma con una gestione responsabile e sostenibile delle risorse naturali.
L’uomo pensa solo al suo tornaconto ma ha fatto i conti senza l’oste e abbiamo una brutta notizia: potete eliminare tutti i cormorani e gli altri uccelli ittiofagi presenti sulla Terra, il pesce continuerà a diminuire se non si pone rimedio alla fonte del problema e la fonte, ancora una volta, siamo noi, incapaci di capire di essere contemporaneamente carnefici e vittime”.
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