Genova – In poco più di tre mesi ha collezionato tentativi di suicidio ingerendo lamette, viti e bulloni e per ben 80 volte ha violato il regolamento del carcere di Marassi con episodi di autolesionismo e ingestione di oggetti vari e, ancora, distruzione di beni dello Stato.
Un giovane detenuto di origini magrebine sta letteralmente facendo impazzire gli agenti della polizia penitenziaria di stanza al carcere di Marassi. Oggi ha distrutto la cella dove era rinchiuso e ha ingerito viti e bulloni mentre ieri ha dato fuoco alla cella ed è stato salvato solo dal tempestivo intervento degli agenti addetti alla sua sorveglianza.
Il giovane, con evidenti problemi psichiatrici, proviene dal carcere di Pisa dove ha creato problemi analoghi. Il sindacato dei lavoratori della polizia penitenziaria denuncia il grave stato di emergenza in cui lavorano gli agenti e in cui vivono detenuti ammassati in celle strette e sovraffollate che certamente non aiutano a trovare l’equilibrio psichico necessario a scontare una pena in carcere.
Al momento il detenuto è in isolamento in una camera “nuda” e senza suppellettili, proprio per evitare altri gesti inconsulti.