Brescia – Vennero arrestati e rimasero in carcere per 3 giorni i 13 animalisti che il 28 aprile 2012, nel corso di una manifestazione contro la vivisezione, riuscirono ad entrare nei capannoni dell’allevamento di Green Hill, a Montichiari, nel bresciano. Ed oggi, nel corso di un’udienza al Tribunale di Brescia del processo a loro carico, alcuni degli imputati hanno raccontato le terribili condizioni di detenzione degli animali all’interno il centro che alleva e vende cani destinati alla sperimentazione in laboratorio.

“Siamo entrati a Green Hill per salvare gli animali – hanno raccontato gli animalisti – e al momento dell’ingresso nei capannoni i cani presentavano numerose cicatrici ed erano apatici”.

Intanto gli avvocati difensori dei gestori di Green Hill hanno presentato ricorso in appello. L’amministratrice Ghislaine Rondot, il veterinario Renzo Graziosi, e il direttore Roberto Bravi, erano stati infatti condannati in primo grado per maltrattamento e uccisione di animali, a 18 mesi i primi due e ad ugreen hill esperimento beaglen anno di reclusione il terzo.