Roma – I popoli hanno “pagato il prezzo del salvataggio delle banche”. E il mercato “crea un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti”. Ma questo non può essere il “paradigma” di vita dell’umanità oggi. Sia per il senso della esistenza che per la sostenibilità delle economie, serve un cambiamento di “stile di vita”. E’ questo uno dei passaggi chiavi, nonchè un accusa diretta alla logica degli istiuti di credito contenuta nell’enciclica di Papa Francesco “Laudato sì” appena pubblicata. In quest’opera il Pontefice rivolge un doppio appello al mondo cattolico e non solo: a “proteggere la casa comune”, controllando surriscaldamento climatico e altri danni ambientali, ma anche cambiare modello di sviluppo, per i “poveri”, e “per uno sviluppo sostenibile e integrale”.
No al “paradigma consumista” sottolinea inoltre il Santo Padre, che puntualizza anche come “L’esaurimento delle risorse non può essere un pretesto per le guerre” perchè “L’esaurimento di alcune risorse – spiega Papa Francesco – crea uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni. Ma la guerra causa sempre gravi danni all’ambiente e alla ricchezza culturale dei popoli, i rischi diventano enormi pensando a armi nucleari e biologiche”.