Milano – Quando hanno visto il drone svolazzare in alto, tra le guglie del Duomo di Milano, i sorveglianti della Veneranda Fabbrica del Duomo, hanno temuto il peggio ed hanno chiamato la polizia. Gli agenti dello speciale reparto per la sicurezza dell’edificio simbolo di Milano si sono precipitati ed hanno subito individuato gli autori della bravata, tre turisti coreani che stavano usando il drone per riprese aeree del Duomo.
L’operatore, però, si è innervosito per l’arrivo dei poliziotti e il drone che stava pilotando gli è sfuggito finendo contro la struttura e precipitando a terra.
L’impatto non avrebbe provocato danni gravi ma l’incidente ha sollevato enormi dubbi sulla sicurezza del Duomo e sulla mancanza di norme severe per l’uso di droni in ambienti abitati.
Il mezzo, che trasportava una telecamera, è caduto da un’altezza di diverse decine di metri e poteva colpire qualcuno.
In realtà l’Ente nazionale per il trasporto aereo ha proibito l’uso dei droni a chi non è in possesso di speciali patentini ma, comunque, sono necessari particolari permessi per far sorvolare i droni su ambienti popolati o con presenza di molte persone.
I tre turisti coreani si sono difesi sostenendo di essere a Milano per l’Expò e di avere i permessi per girare il filmato sorvolando il Duomo ma le forze dell’ordine stanno verificando ogni dettaglio poichè la Veneranda Fabbrica del Duomo non era informata dell’evento e delle riprese e in un primo momento si è temuto anche per un eventuale attentato.