Cosenza – Appalti nel settore della forestazione ma anche prestiti ad usura e imposizione di slot-machine nei bar e nei locali. Erano questi gli affari che gli uomini della cosca Lanzino-Ruà avevano fatto, secondo le ipotesi di accura della Procura della Repubblica, grazie ad amicizie importanti nell’ambito della politica locale.
I carabinieri hanno eseguito ben 7 arresti. Tra loro un ex consigliere comunale di Acri e alcuni imprenditori, accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, concussione, corruzione elettorale, usura, frode informatica e armi.
Secondo le accuse la cosca avrebbe condizionato anche l’attività del dipartimento Agricoltura della Regione Calabria e del Comune di Acri per ottenere appalti nel settore della forestazione.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Luberto e dal pm Pierpaolo Bruni, e condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cosenza e del Nucleo operativo della Compagnia di Rende, avrebbero consentito di delineare l’assetto della cosca operante ad Acri.
Oltre a “condizionare” l’attivita’ del dipartimento Agricoltura e Forestazione della Regione e del Comune di Acri,
gli arrestati avrebbero anche esercitato pressioni nei confronti dei funzionari preposti alla trattazione delle pratiche che avevano dimostrato riottosità.
Le indagini avrebbero anche evidenziato una serie di estorsioni e di prestiti a tassi usurai ai danni di imprenditori
e commercianti, oltre all’imposizione fatta a vari commercianti per l’installazione nei loro locali di slot-machine e videopoker forniti da una società di riferimento della cosca.