Genova – Un presidio di protesta contro le riforme istituzionali promosse dal Governo Renzi. Ad organizzarlo, per qusto pomeriggio, alle 17,30, davanti alla Prefettura di largo Eros Lanfranco è il Coordinamento Democrazia Costituzionale e L’Altra Liguria.
In un comunicato gli organizzatori accusano le riforme di togliere diritti e rappresentanza a tutti i cittadini e invitano a difendersi da “una martellante campagna informativa” che “mira a convincere gli italiani che l’Italia per ripartire abbia urgente bisogno delle riforme costituzionali e istituzionali ideate dal governo Renzi”.
Secondo i manifestanti, invece, occorre prestare molta attenzione ad alcuni elementi che, a loro parere, potrebbero limitare i diritti degli Italiani.
“Il capo del Governo – spiegano gli organizzatori – concentrerebbe su di sè sia il potere esecutivo che, indirettamente, quello legislativo, unito alla possibilità di determinare la nomina del Presidente della Repubblica, dei componenti della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura, organismi di garanzia indispensabili al bilanciamento dei poteri e, quindi, alla democrazia”.
Inoltre “il Senato, non più eletto dai cittadini, sarebbe fortemente ridotto e perderebbe la sua autonomia, 100 senatori a mezzo servizio non rappresenterebbero certo un contrappeso efficace per una Camera di 630 deputati”.
Infine, secondo gli organizzatori del presidio di protesta “il partito del “premier” sarebbe reso “artificialmente” forte dalla nuova legge elettorale a causa dell’enorme premio di maggioranza previsto al ballottaggio”.
Nello stesso momento una manifestazione-presidio si terrà anche a Roma nei pressi del Senato in Piazza Cinque Lune.
“Secondo l’Italicum – avvertono i dissidenti – se al ballottaggio dovessero partecipare un partito con il 20% e un altro con il 19% dei voti, il partito vincente otterrebbe il 55% dei seggi e così una minoranza potrebbe governare l’Italia senza adeguati contrappesi. Nota bene che si tratta del 20% dei votanti, attualmente solo il 60% degli aventi diritto! Un enorme numero di persone sarebbe così privato di rappresentanza”.
Secondo gli organizzatori del presidio “le riforme di Renzi annullano la centralità del Parlamento e la sua fondamentale funzione di organo di rappresentanza dei cittadini. Dopo un tale stravolgimento la “fiducia” non verrebbe più concessa al Governo da un Parlamento libero ed eletto dai cittadini, ma da un Parlamento vincolato al Capo del Governo. È necessario fermare questo processo antidemocratico riportando l’esercizio dei poteri nell’ambito della nostra Costituzione che prevede che Senato e Camera siano eletti direttamente dalle cittadine e dai cittadini. E’ necessario che la riforma costituzionale attualmente in discussione al Senato venga fermata. Non serve togliere il diritto di voto, il Parlamento può essere reso maggiormente efficiente diversificando i ruoli di Camera e Senato, e riducendo il numero di senatori e deputati in maniera equilibrata”.