L'immagine della campagna LILTLa LILT, Lega Italiana per la Lotta ai Tumori ha scelto Anna Tatangelo come testimonial della campagna di prevenzione “Nastro Rosa 2015” e la foto che ritrae la cantante di Sora nuda mentre si abbraccia coprendosi il seno ha fatto scoppiare un caso.

Anna ha scelto di prestare gratuitamente la propria immagine alla LILT e si è resa disponibile per una serie di incontri da tenersi nelle scuole sul tema della prevenzione, ma nonostante questo, le polemiche non si sono fermate e Facebook è stato il teatro dello scontro.

A chiedere il ritiro della campagna sono stati diversi gruppi, in particolare quello chiamato “Le Amazzoni Furiose” che su Facebook fanno sapere: “Le sottoscritte desiderano esprimere il loro profondo sconcerto di fronte alla campagna Nastro Rosa 2015, la cui testimonial è una nota cantate ritratta a torso nudo, con le braccia a coprire i seni. Una posa che rappresenta un salto di qualità, di segno negativo, rispetto alle precedenti edizioni. Negli anni passati erano state scelte donne appartenenti al mondo dello spettacolo o dello sport, non colpite dalla malattia, ritratte vestite ed in atteggiamenti più consoni al tema. Per l’anno in corso, invece, la campagna punta ad un’immagine più sensualizzata, utilizzando in maniera pretestuosa l’invito a fare prevenzione, espressione ambigua con la quale ci si riferisce all’adesione ai programmi di screening per la diagnosi precoce del cancro”.

La cantante, nuovamente via Facebook, sceglie di spiegare il perché della foto:

La Tatangelo, sul suo profilo scrive: “L’abbraccio simbolegga il gesto più intimo per dire mi voglio bene e per questo mi prendo cura della mia salute”. Anna ricorda poi che la prevenzione deve diventare uno stile di vita e che basta poco per creare un calendario con appuntamenti fissi che ci permetta di tenere sotto controllo la salute.

Ad intervenire per difendere la cantante scende in campo anche il presidente della LILT Francesco Schittulli, chirurgo, che sceglie Repubblica.it: “La nostra campagna non è rivolta alle donne malate, ma alle giovani e giovanissime. La posa che ha offeso le firmatarie della lettera, sinceramente, è stata voluta perché è un’immagine positiva di chi si impegna a mantenere il proprio stato di salute. Non ho mai pensato ad una posa da calendario.

Sempre Repubblica.it ha raccolto la reazione a caldo della Tatangelo: “Ricordo che sono stata scelta perché ho 28 anni e perché sono una donna ed una mamma che sostiene uno stile di vita sano per se stessa e per suo figlio. Uno degli obiettivi che ho, insieme alla LILT è quello di arrivare ad un pubblico giovane e di fare campagna anche negli istituti scolastici.

 

 

 

L’immagine della campagna LILT

1 commento

  1. Sono una delle firmatarie della Lettera e vi assicuro che la testimonial è stata l’ultima delle nostre preoccupazioni (lei ed il suo seno). Leggete bene la nostra Lettera e chi sta aderendo, capirete che stiamo puntando il dito su questioni ben pi๠scottanti: sessualizzazione del cancro al seno, fenomeno del pinkwashing, concetto di prevenzione e confusioni(disinformazione ad esso associate). Buona lettura a tutti: https://docs.google.com/spreadsheets/d/1ca6T-mMFCW4mLEhn-KaivKHFI8Exy2pg99Mg_JG72Hs/edit#gid=0 Per aderire occorre inviare nome, cognome ed possibilmente professione a pinkwashing2015@gmail.com