Genova – Commercianti sul piede di guerra tanto da tornare ad incrociare le braccia dopo lo sciopero del 7 novembre che ha rafforzato le motivazioni della mobilitazione nel settore del commercio nell’attesa di un rinnovo del contratto collettivo nazionale.

Come fanno sapere i diretti interessati in un comunicato stampa, dopo il primo sciopero non ci sono stati segnali verso un’apertura al confronto ed una riapertura dei negoziati.

Per quanto riguarda la Liguria, diverse sono le realtà coinvolte: le Coop e le Ipercoop, Rinascente, Oviesse, Ikea, Carrefour, Pam, Upim, Coin, Decathlon e diversi altri punti vendita.

Trattative interrotte sui diversi tavoli contrattuali, Federdistribuzione, Distribuzione Cooperativa e Confesercenti a causa delle richieste inaccettabili e le rigide posizioni delle controparti che non hanno minimamente preso in considerazione le proposte delle organizzazioni sindacali.

Ad aggravare la situazione, soprattutto nella Grande Distribuzione, le continue disdette della contrattazione integrativa aziendale che determinano un forte peggioramento dei diritti ed un’ulteriore perdita salariale e le procedure di licenziamento collettivo, i contratti di solidarietà, il ricorso alla cassa integrazione, oramai all’ordine del giorno, che deteriorano le condizioni di lavoro nei punti vendita aperti 365 giorni all’anno, alcuni di essi 24 ore al giorno.

La richiesta fatta ai lavoratori del settore è, ad esempio nel settore cooperativo, il mancato pagamento della carenza di malattia, lo “sconto” del 5 per cento sulle maggiorazioni percepite ecc. Federdistribuzione richiede il taglio degli scatti di anzianità, la riduzione del trattamento di fine rapporto, ecc.

Un peggioramento delle condizioni che, come spiegato, non possono essere avvettate tanto che Confcommercio, che associa aziende minori dello stesso settore e quindi più esposte alla crisi, hanno rinnovato il contratto riconoscendo il giusto aumento salariale e non il taglio dei diritti.

Come scrivono i commercianti: ” La capacità di una impresa di essere competitiva non si basa sul risparmio sul costo del lavoro. Non è attraverso il mancato rinnovo del contratto che si risolleveranno i bilanci in sofferenza delle imprese, degli ipermercati, delle piccole cooperative”.

Filcams Cgil, Fisascart Cil e Uiltucs Uil hanno confermato lo sciopero previsto per il 19 dicembre per i dipendenti della Federdistribuzione, Distribuzione Cooperativa e Confesercenti. Nello stesso giorno si terrà la manifestazione nazionale a Milano. Dalla Liguria partiranno 10 pullman.