Marina Militare aderirà alla "Heart Hour 2016"
Marina Militare aderirà alla “Heart Hour 2016”

Roma – La Marina Militare e il Governo italiano vogliono dimostrare ancora una volta la loro vicinanza alle tematiche ambientali aderendo alla giornata dell’Heart Hour 2016 promossa dal WWF e dalle associazioni ambientaliste di tutto il mondo.
Il 19 marzo 2016, dalle 20,30 alle 21,30, il WWF inviterà tutti a spegnere le luci e restare al buio per un’ora in segno di supporto verso le proposte di cambiamento e di revisione delle politiche ambientali portate avanti a livello internazionale.

La “Heart Hour”, arrivata alla sua ottava edizione (la prima risale al 2008, ndr), ha raccolto di anno in anno percentuali di adesione sempre maggiori, ma il WWF sa bene di poter fare di più e di poter raggiungere numeri ancora migliori.

In tal senso, la Marina Militare vuole dimostrare nuovamente di essere una valida alleata della causa ambientalista, dell’Heart Hour  e delle organizzazioni che combattono affinchè i cambiamenti climatici e la conservazione degli ecosistemi vengano messi al primo posto nel dibattito politico, come WWF Italia, con il quale la Marina ha siglato, nel 2015, un importante accordo improntato alla creazione di progetti di ricerca scientifica e monitoraggio del mare.

La Marina ha comunque manifestato già da diverso tempo la volontà di porsi come punto di riferimento nella lotta alla salvaguardia e alla conservazione del pianeta Terra e lo testimonia la promozione di progetti di sensibilizzazione per la prevenzione dell’inquinamento ambientale e marino.

Uno degli ultimi progetti in ordine di tempo è stato denominato “Flotta Verde“, che si pone come obiettivo quello di ridurre l’impiego di combustibile di origine fossile a bordo delle diverse unità navali della Marina Militare e di permettere, di conseguenza, una sensibile diminuzione delle emissioni di gas nocivi.

Il progetto “Flotta Verde” ha dunque come obiettivo quello di sensibilizzare la comunità sull’opportunità di rinunciare all’utilizzo di combustibili fossili, incentivando il ricorso a combustibili di altra natura, come i gas naturali liquefatti o i biocarburanti ottenuti in modo indiretto dalle biomasse (grano, mais, bietola, canna da zucchero).