Restauri in vista per il Cimitero di Staglieno

Genova – Con l’anno nuovo si infittisce ancora una volta il calendario di visite guidate al Cimitero Monumentale di Staglieno, attrazione per Genovesi ma anche per turisti. In particolare, nel primo trimestre del 2018, saranno undici weekend su dodici ad assicurare visite guidate della durata di circa un’ora e mezza lungo tutto il perimetro del cimitero, aperto ormai più di un secolo e mezzo fa, nel 1851. Di seguito il dettaglio delle singole visite guidate da gennaio a marzo 2018:

– Itinerario dei tour di gennaio (7, 13, 21, 27) ore 10.30

Perché Staglieno?

Staglieno è un meraviglioso museo a cielo aperto e dalla data di apertura, 1851, è lo specchio della città genovese. Seguendo un itinerario incluso nel porticato storico inferiore il percorso guidato esamina le ragioni dell’importanza di Staglieno come fenomeno culturale e sociale attraverso l’osservazione di alcune tra le tombe più rappresentative tra cui alcuni sepolcri ottocenteschi realizzati da Santo Vanni e Giovanni Scanzi e la celebre venditrice di noccioline Caterina Campodonico di Lorenzo Orengo. Nel porticato superiore ammireremo le opere di Giulio Monteverde, l’Angelo Oneto e la Danza Macabra e saliremo quindi al Boschetto dove, nell’ambiente romantico contrapposto al razionale impianto neoclassico del quadrilatero storico, riposano, tra i tanti protagonisti del Risorgimento italiano, Giuseppe Mazzini, Raffaele Rubattino e Michele Novaro.

– Itinerari dei tour di febbraio (4, 17, 25) e marzo (3, 17, 25) 

ore 10

  1. Perché Staglieno?

Staglieno è un meraviglioso museo a cielo aperto e dalla data di apertura, 1851, è lo specchio della città genovese.  Seguendo un itinerario incluso nel porticato storico e nei settori immediatamente vicini il percorso guidato esamina le ragioni dell’importanza di Staglieno come fenomeno culturale e sociale attraverso l’osservazione di alcune tra le tombe più rappresentative:  la celebre “venditrice di noccioline” Caterina Campodonico, da poco restaurata, la tomba Appiani che apparve sulla copertina dell’album Closer dei Joy Division, il restaurato Nocchiero di Giovanni Scanzi, la cappella dove è sepolto Fabrizio De André, cantautore indimenticato, e nel settore protestante, Constance Lloyd, la moglie di Oscar Wilde, perché Genova, Signora del mare, come la definì Francesco Petrarca, permea della sua vocazione alla multiculturalità anche il suo  cimitero.

ore 11,30

  1. Staglieno, tra arte e storia

Inizialmente l’itinerario sarà dedicato all’approfondimento delle correnti e degli artisti tra i più significativi e prolifici dell’ambiente culturale genovese dell’epoca a cavallo tra il XIX e il XX secolo, quali il neoclassicista Santo Varni, Lorenzo Orengo col realismo borghese, il simbolista Giulio Monteverde, autore di uno dei simboli internazionali di Staglieno, l'”Angelo” Oneto e il novecentesco Edoardo De Albertis. Osserveremo le loro opere lungo i porticati inferiori e superiori del quadrilatero storico e ci aprirà le sue porte il Pantheon, la cappella dei suffragi di Staglieno, centro focale del quadrilatero e luogo della memoria genovese, con le sepolture degli “illustri” cittadini. Saliremo poi al Boschetto, dove riposano, tra i tanti protagonisti del Risorgimento italiano, Giuseppe Mazzini, Raffaele Rubattino e Michele Novaro.

– Itinerario del tour dell’11 marzo

Percorso per la festa della donna

Per celebrare la festa della Donna al Cimitero Monumentale di Staglieno verranno raccontate le vite delle donne sepolte all’ombra dei cipressi. Donne famose, come Mary Constance Lloyd, la vedova di Oscar Wilde o Caterina Campodonico, la venditrice di noccioline, ma anche donne meno note come Elvira Turbiglio, protagonista di una storia di cronaca nera nella Genova di fine Ottocento o Elisabetta Dewar, vedova del diplomatico Taliacarne. Ricorderemo inoltre Fernanda Pivano, sepolta a Staglieno, legata a Fabrizio De André oltre che da forte amicizia da un fecondo sodalizio poetico. Loro e molte altre testimonianze di figure femminili ci guideranno in un itinerario suggestivo condotto da donne per le donne. In segno di omaggio, su ogni sepoltura incontrata durante il percorso, verrà lasciato un rametto di mimosa.