Villa Durazzo Pallavicini

Genova – Sono state inaugurate questa mattina all’interno del parco storico di Villa Durazzo Pallavicini a Pegli le due nuove barchette, recentemente restaurate e a disposizione dei visitatori che decideranno di godersi il Lago Grande nel fine settimana del 20/21 e del 27/28 gennaio.

A presenziare all’inaugurazione l’assessore al Turismo, Commercio e Artigianato Paola Bordilli e i rappresentanti dell’A.T.I. – composta da A.P.S. Amici di Villa D. Pallavicini, Studio Ghigino& associati e la cooperativa sociale L’Arco di Giano.

L’assessore Bordilli ha così commentato: “Un’iniziativa bellissima che ricompone l’album dei ricordi di molti genovesi e da far provare a tutti i turisti che visiteranno la nostra città. L’obiettivo è quello di riscoprire, richiamando il passato, l’uso delle barche che, proprio in questa villa, ci fanno vivere l’acqua al di fuori dal contesto marino, il fascino e l’appeal delle ville cittadine, per inserirle sempre più nei percorsi turistici della nostra città. Le due barche, con i colori dell’800, sono dedicate a due importanti camelie. Un’iniziativa destinata ad avere delle ricadute anche nel tessuto commerciale anche delle delegazioni“.

L’idea è quella di offrire ai visitatori del parco, eletto lo scorso luglio il parco più bello d’Italia, l’emozione della gita in barca, recuperando un’antichissima tradizione risalente all’epoca di Michele Canzio e del marchese Pallavicini e che va attribuita all’ATI, il consorzio che da un anno e mezzo gestisce il parco.

Dopo l’acquisto di due piccole imbarcazioni usate, il personale della cooperativa ha eseguito il restauro dedicandole a due famose camelie del giardino, la Bella di Firenze e la Vergine di Collebeato.

 

 Si va a completare in questo modo il terzo atto della narrazione scenografica-filosofica offerta ai visitatori che prende il via con l’ingresso nell’oscurità delle grotte e si conclude all’aperto, navigando nella luce soffusa del Lago Grande, circondato da una splendida vegetazione.

All’epoca del marchese Pallavicini di Michele Canzio, architetto del parco realizzato tra il 1840 ed il 1846, una legatissima barchetta con la prua a collo di cigno si muoveva tra le acque del Lago. Pian piano sono sopraggiunte barche più comuni, due delle quali non più utilizzabili visibili sulle rive del lago come ricordo.

La villa ed il parco rappresentano un’eccellenza nell’ambito del giardino storico romantico italiano ed europeo. 8 ettari di collina strutturati come un racconto teatrale a sfumature esoterico-massoniche fanno del parco un luogo suggestivo rendendo la visita un’esperienza storico-culturale ma anche meditativa e filosofica.