Genova – Sono due le persone indagate per il “container esplosivo” individuato e sequestrato al terminal VTE del porto di Prà-Voltri. La Procura indaga per il reato di attentato alla sicurezza dei Trasporti e c’è forte preoccupazione anche tra i residenti della zona di Prà e di Voltri, vicina allo scalo portuale, perchè il container poteva esplodere e le conseguenze sono solo immaginabili.

Stipate nel container oltre sette tonnellate di “materiale esplodente” e sostanze chimiche tossiche che, se innescate, avrebbero potuto produrre una fortissima esplosione e fumi tossici. Per questo motivo, non appena identificate le sostanze contenute nel carico, i responsabili della sicurezza hanno disposto il trasferimento del container nella “zona bunker” del terminal VTE e vietato l’avvicinamento per un ‘area di 150 metri attorno al luogo.

Misure di protezione che non erano state adottate prima della scoperta del carico e che si aggiungono al fatto che il container non era del tipo utilizzato per il trasporto di materiale pericoloso.

A preoccupare di più la popolazione residente il ritardo con cui la notizia è stata diffusa e il fatto che solo un controllo “casuale” e non effettuato su ogni container sbarcato al VTE, ha permesso di individuare il pericolo. I Comitati della zona si domandano quanti di questi container potenzialmente pericolosi passino per il terminal in entrata ed in uscita dal porto.

Se infatti il container sbarcato dalla nave era relativamente lontano dalle case, infatti, nel suo viaggio su gomma avrebbe attraversato zone densamente popolate e diversi viadotti autostradali.

Si indaga intanto sulla destinazione dei particolari composti chimici in arrivo dalla Cina. Si tratta di una tonnellata di tetrabutilammonio floruro triidrato miscelato in Thf  che risulta essere una sostanza altamente infiammabile e corrosiva  e circa sei tonnellate di Tetrazol-1 Acetic Acid. Il materiale viaggiava senza le prescrizioni previste dalla legge e non è possibile stabilire, in assenza di controlli specifici su tutti i container in ingresso, quante di queste potenziali “bombe chimiche” passano dal Porto e tra le case di quartieri densamente popolati, a bordo di Tir.