Genova – Ancora nessun nome per il ruolo di commissario per la ricostruzione e ancora attesa, a Genova, per la nomina della persona che dovrebbe imprimere una forte accelerazione nei lavori dopo quasi due mesi di rimpallo di responsabilità.

Ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva annunciato su Facebook che per il nome era “questione di ore” ma a quasi 24 ore dal proclama non c’è ancora nessuna indicazione certa e le indiscrezioni parlano di una “strada in salita” per il candidato in pectore, quel Claudio Andrea Gemme che sembra corrispondere perfettamente all’identikit annunciato dal vice premier Matteo Salvini alcuni giorni fa: genovese, manager con grande esperienza all’estero e con la famiglia direttamente coinvolta dal crollo.

Gemme è certamente genovese, è un manager di comprovata esperienza internazionale con diverse “missioni” in Giappone e nel mondo e sua madre abitava in via Porro, proprio in quelle case ora inagibili per il disastro.
Quello che doveva essere un “punto di forza” rischia invece di essere uno dei suoi “talloni di Achille” perché proprio il fatto che possa prendere decisioni con ripercussioni economiche rilevanti sugli sfollati lo mette in un evidente “conflitto di interessi” che potrebbe aver fatto scattare l’allarme del Movimento 5 Stelle che è alla ricerca di persona con altissimi requisiti e che, nel contempo, sia anche inattaccabile in caso di possibili (e prevedibili) ricorsi da parte di Autostrade per l’Italia per l’esclusione dalle fasi “operative” della ricostruzione.

Inoltre Claudio Andrea Gemme è manager di un’azienda del gruppo Fincantieri che è in “pole” per aggiudicarsi i lavori di ricostruzione del ponte. Un ulteriore fortissimo conflitto di interesse per un commissario che affiderebbe un mega appalto milionario ad un’azienda per la quale, seppure indirettamente, lavora o ha lavorato. Materia piuttosto “indigeribile” per chi fa del rinnovamento dell’Italia e delle procedure, il proprio “marchio di fabbrica”.

Gli annunci del vice premier e leader della Lega, Matteo Salvini, potrebbero essere stati “frettolosi” e gli osservatori più attenti hanno fatto notare che il nome di Gemme non è emerso durante il comizio di Salvini alla festa della Lega a Genova e tantomeno durante l’incontro con gli sfollati di ieri. Un segnale che potrebbe avvalorare la “crisi” interna alla coalizione di Governo sul nome del commissario “in pectore”.