Imperia – Dopo appena 6 giorni di attività i nuovissimi autobus all’idrogeno, entrati in funzione lo scorso 1 dicembre, sono già fermi per alcuni guasti. A denunciare l’incredibile situazione il Movimento 5 Stelle che, tramite il suo portavoce in Regione Liguria, Marco De Ferrari, denuncia una serie di problemi legati all’acquisto dei mezzi a “energia pulita”.

“La Giunta Toti ora coordini al meglio il pieno recupero della storica filovia per una reale mobilità sostenibile e dia avvio a un immediato e potente rinnovo parco mezzi” è la posizione del Gruppo 5 Stelle in Regione Liguria, che affida al consigliere Marco De Ferrari le considerazioni del caso, oltre che l’analisi del tormentato iter dei bus a idrogeno nell’imperiese.

“In meno di 24 ore e a soli 6 giorni dell’inaugurazione di sabato 1 dicembre 2018, 2 bus a idrogeno su 3 si sono dovuti fermare per guasti. Questo il triste bilancio di un progetto europeo divenuto una vera e propria odissea”, ha dichiarato De Ferrari.

Una storia che muove i primi passi nel 2012, quando erano 5 i bus a idrogeno (costati 1,2 milioni di euro l’uno) che dovevano fornire servizio di trasporto pubblico ai cittadini imperiesi.

“Se state pensando a un bel balzo in avanti in termini di trasporto ecologico, ricredetevi… Quei bus infatti sono dovuti rimanere fermi attaccati a una presa per la corrente, perché non si era previsto che in Liguria, mancando la stazione di rifornimento di idrogeno, questi mezzi non avrebbero potuto muoversi per 6 lunghissimi anni”, aggiunge De Ferrari.

Non solo. “Neppure la perspicacia da ex ministro dei trasporti del secolo scorso dell’allora governatore Pd Burlando ci ha garantito che quella stazione fosse costruita in tempi utili”.

Vale la pena ricordare anche che l’area – rilevata in valle Armea per 1,5 milioni di euro già nel 2009 – nel lungo arco di tempo di 9 anni, è stata ripensata addirittura da stazione di stoccaggio e produzione a semplice rifornimento. “Il tutto per un investimento cofinanziato dall’Europa di oltre 10 milioni di euro”.

“La storia intanto va avanti. A fine 2015 – fa sapere il consigliere – è arrivata la necessaria rimodulazione dei finanziamenti della Fondazione Carige, con ulteriori 2 milioni spesi dalla Giunta Toti, che però ha fatto restituire 2 dei 5 bus a idrogeno iniziali e fatto perdere così a Riviera Trasporti e ai cittadini imperiesi la bellezza di 11 nuovi bus a motore tradizionale (ma anche ibridi o elettrici). Il tutto per evitare di mandare a monte il progetto e dover restituire i finanziamenti milionari europei, scongiurando anche nefaste conseguenze per la stessa RT Imperia”.

Insomma un’odissea che sembrava aver finalmente trovato un lieto fine sabato 1 dicembre 2018, con l’inaugurazione dei 3 bus a idrogeno: messi in moto, hanno iniziato il loro servizio “quando ecco che, a soli 6 giorni dal via, 2 mezzi si sono fermati in panne”.

De Ferrari, con tutto il Gruppo 5 Stelle in Liguria, punta il dito contro la vecchia politica ligure: “Quelli che si autocelebrano come ‘i competenti’ sono riusciti nell’impresa di trasformare in 6 anni un progetto europeo fondato sulla nuova tecnologia di trazione a idrogeno in un fiasco totale, prediligendo questo oneroso investimento a quello più economico e sensato del recupero della filovia extraurbana più lunga d’Europa tra Ventimiglia e Arma di Taggia”.

“Quest’ultima, quasi superfluo ricordarlo, aveva e ha dalla sua un fatto non trascurabile: è un’infrastruttura già esistente, completamente sostenibile che, con semplice buon senso e un pizzico di lungimiranza, già oggi avrebbe potuto ridivenire il fiore all’occhiello turistico e non solo della mobilità sostenibile nella nostra regione”, conclude De Ferrari.