Genova – I controlli anti-alcol compiuti nella delegazione di Voltri “non funzionano” e la situazione è già tornata come prima. Dopo l’euforia dei residenti per i controlli effettuati dalle forze dell’ordine torna inesorabile il degrado e si rafforza il timore che, in assenza di interventi più drastici, come l’aiuto alle persone coinvolte nel disagio, nulla cambierà neppure con altri e ripetuti interventi.

“Siamo rimasti molto contenti per l’arrivo dei controlli – raccontano i residenti della zona di piazza Lerda – perchè abbiamo visto persone in divisa che facevano verifiche e sanzionavano alcune persone che sono un problema per il quartiere da tempo, ma il giorno dopo i controlli, tutto era di nuovo come prima”.

L’intervento del Comune di Genova è stato gradito nel quartiere. Da tempo viene denunciata una situazione di costante degrado, specie nella piazza Lerda, nei giardini e nel parcheggio del locale supermercato Pam, dove persone con problemi di consumo d’alcol e di disagio personale, stazionano per bere o bivaccare semi intontiti dall’abuso di alcolici o per cercare di procurarsi il denaro per mangiare e soprattutto per bere.

“Certamente qualcosa è cambiato – spiegano ancora i residenti – se non altro nella percezione della presenza di chi controlla. Ma è inevitabile riflettere sul fatto che una persona che vive per strada, soggetto alla dipendenza da alcol, difficilmente pagherà le sanzioni e le multe e dopo un iniziale “spavento” tornerà a fare quel che faceva prima. Qui servono interventi radicali, di aiuto più che di sanzione. Non sono ragazzini che bevono un pò troppo una sera e che puoi “impaurire” con una multa che pagheranno magari i genitori. Qui serve l’intervento di chi può assistere e curare”.

I Voltresi hanno quindi ringraziato il Comune per i blitz inviati nei giorni scorsi ma chiedono che a fianco alla “repressione”, che ha anche scatenato le proteste di alcuni, ci sia anche una concreta e visibile campagna di accompagnamento delle persone con gravi problemi a percorsi di recupero.

“Li vediamo ogni giorno – raccontano ancora i residenti – arrivano in bus o a piedi e cercano soldi nel parcheggio del supermercato o nelle vicinanze dei luoghi di passaggio e poi comprano cartocci di vino, bottiglie di birra o qualunque altra cosa contenga alcol. Passano la giornata così, tra la raccolta dei “fondi” e le bevute. Non c’è gioia o disprezzo per le regole, a noi pare piuttosto disagio e sofferenza e chi pensa di risolvere con una multa si sbaglia di grosso”.

Diverso è invece il caso delle bande di ragazzetti che “sbevazzano” bottiglie di birra. In questo caso, sembra, l’operazione di controllo può essere più efficace.
Una sanzione può spingere a fare maggiore attenzione e, se non altro, a far spostare i ragazzetti in altre zone “più isolate”.

Il problema più sentito a Voltri, però, è rappresentato dal degrado portato da persone che bivaccano semi-ubriache sulle panchine o che infastidiscono i passanti con ripetute e insistenti richieste di denaro. Un problema che riguarda un numero molto esiguo di persone ma che, a parere di tutti, sarà ben più difficile risolvere.

“E’ inutile sanzionare persone che vivono per strada – spiegano alcuni voltresi – perché tanto non pagheranno mai nessuna sanzione e non smetteranno certo di bere per la multa. Si tratta di persone con gravi problemi di dipendenza e che non ci curano certo con multe e denunce. Qui ci vorrebbe un percorso di recupero e l’intervento dei Servizi sociali, non della polizia locale”.