Genova – E’ stata posizionata questa mattina la prima campata del nuovo ponte per Genova.

Lunga 50 metri e pesante 500 tonnellate, la prima porzione del viadotto progettato da Renzo Piano è stata portata a circa 50 metri di altezza da terra e sistemata sulle pile 5 e 6.

Alle 10.10 il suono di una sirena ha annunciato l’avvio delle operazioni di posizionamento; poco prima, nell’area del cantiere, sono arrivati il premier Giuseppe Conte, il ministro dei Trasporti Paola De Micheli, il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova e commissario straordinario Marco Bucci, il cardinale Angelo Bagnasco e Renzo Piano, architetto del ponte.

La prima parte di impalcatp è stata issata e, nei prossimi mesi, sarà completata dalle altre 18.

A realizzare il pinte sono Salini Impregilo e FIncantieri Infrastructure, società del gruppo Fincantieri, attraverso la società PERGENOVA.

Alla cerimonia di questa mattina era presente anche l’amministratore delegato di Salimi Impregilo, Pietro Salini; con lui anche il presidente di Fincantieri Giampiero Massolo e l’amministratore delegato Giuseppe Bono.

Proprio Bono ha spiegato: “Abbiamo tenuto fede a una promessa fatta meno di dodici mesi fa: lavorare bene, lavorare in fretta. L’abbiamo fatto come atto di riconoscenza per una città che consideriamo casa, siamo un’azienda genovese, e abbiamo questa terra nel nostro DNEA. Ma a questo ponte sta lavorando tutta l’Italia, con l’acciaio che arriva dai nostri stabilimenti dal Veneto e dalla Campania, con oltre mille persone tra tecnici, ingegneri e maestranze provenienti da tutto il paese, un’unica grande squadra che da nord a sud condivide i successi e supera insieme le sfide.

L’obiettivo è restituire alla città e al Paese un’infrastruttura nevralgica in tempi record. Ci piace immaginare che questa prima campata tracci simbolicamente la traiettoria da seguire, andare avanti mostrando che anche in Italia si possono costruire bene grandi opere, soprattutto quando le forze produttive di questo paese lavorano assieme unendo know how unici e sperimentando modelli innovativi di collaborazione tra imprese e istituzioni“.

Gli fa eco Pietro Salini: “Siamo di fronte a un’opera molto simbolica prodotto di uno spirito di iniziativa collettivo, un’esperienza di collaborazione che da oggi vorremmo chiamare Cantiere Italia, perché ci piacerebbe considerarla come un modello da esportare al resto del paese per far ripartire le infrastrutture. Questo è considerato il paese dei cantieri bloccati, abbiamo 36 miliardi di opere bloccate in Italia e con esse il lavoro, lo sviluppo, la crescita dei giovani. Ma quest’opera dimostra che in Italia le infrastrutture si possono fare. E che si possono fare in modo veloce e trasparente mantenendo una altissima qualità. Genova diventa così un simbolo e un precedente per il resto del paese. Quello che costruiremo – ha proseguito Salini – è un ponte ipertecnologico, sostenibile perché capace di autoalimentarsi, sicuro, consegnato alla cittadinanza in tempi record, e realizzato nel primo cantiere al mondo totalmente trasparente, con webcam attive 24 ore su 24, sette giorni su sette. Un cantiere che abbiamo deciso di aprire ai ragazzi, con visite delle scuole primarie e secondarie di Genova, e alla cittadinanza, che grazie allo Spazio Ponte, mostra permanente allestita nel Porto Antico, potrà partecipare alla costruzione di questa bellissima infrastruttura“.

Proprio questa mattina, davanti a Porta Siberia, al Porto Antico, è stato inaugurato lo Spazio Ponte. Un punto di incontro e informazione dedicato al nuovo ponte, dove è possibile apprendere le caratteristiche tecniche dell’opera, ammirare il modello testato nella galleria del vento, misurarsi con ricostruzioni digitali dell’infrastruttura, esercitarsi nei laboratori, immergersi nel cantiere seguendo le immagini riprese dai droni, scoprire come si costruisce un ponte.

Lo Spazio Ponte è un luogo aperto alla cittadinanza, per quanti vogliano conoscere la costruzione ma anche un luogo di incontro e scambio per la popolazione