laboratorio medico provette sangue

Genova – Niente abbracci, rinunciare alle strette di mano e le conversazioni vanno fatte a oltre un metro di distanza.
Gli anziani over 75 (e gli over 65enni malati) dovrebbero limitare al massimo i luoghi affollati e si sta pensando di annullare tutte le manifestazioni sportive per almeno 30 giorni, calcio compreso e chiudere le scuole in tutta Italia.

Sono alcuni dei “consigli” diffusi dal Governo centrale per affrontare l’emergenza coronavirus ma gli esperti, scienziati, medici e ricercatori, sollecitano un ulteriore giro di vite considerando l’andamento non lineare del virus e della sua diffusione.
In attesa delle decisioni finali del Governo, ecco il decalogo dei comportamenti “consigliati”:

1) Mantenere una distanza di almeno un metro tra una persona e l’altra.
2) Salutarsi da lontano senza baci o strette di mano.
3) Evitare luoghi affollati.
4) Chi ha la febbre resti a casa anche se non ha il sospetto di aver contratto il virus.
5) Evitare per 30 giorni qualunque tipo di manifestazione, anche sportiva.
6) Niente luoghi affollati per gli over 75 e gli over 65 ammalati.
7) Evitare scambi di bottiglie e bicchieri durante le attività sportive.
8) Starnutire o tossire all’interno di un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni.
9) Comuni, enti, mondo della comunicazione, associazioni culturali e sportive sonoinvitate a organizzare attività ricreative individuali alternative da svolgersi all’aperto ma senza assembramenti o presso il proprio domicilio.

L’attenzione degli esperti è puntata sui dati che emergeranno alla fine di questa settimana. Se si dovesse assistere ad una flessione dei contagi e se le misure funzionano significa appunto che il contenimento è efficace. Diversamente sarà necessario varare misure ben più stringenti e limitanti.
Mentre l’emergenza coronavirus prosegue tra inviti alla calma e improvvisi provvedimenti straordinari che sembrerebbero suggerire ben altro, si fa strada la riflessione di quanti fanno notare come l’Italia non brilli certo per numero di posti letto disponibili e si piazzi di fatto tra gli ultimi posti dell’impietosa classifica europea.
I continui tagli alla spesa pubblica dell’ultimo decennio ha avuto riflessi pesanti nel settore della Sanità pubblica.
La preoccupazione della politica per la diffusione di un virus che, a detta dei medici, è poco più di una forte influenza, potrebbe non avere collegamenti tanto con la pericolosità della malattia in termini di vittime quanto per la possibilità che metta in evidenza le carenze strutturali che proprio la politica ha generato nel comparto della Sanità.
Un “dubbio” che spiegherebbe i ripetuti appelli alla calma e, per contro, le misure eccezionali che si stanno prendendo in questi giorni.
Rallentare la diffusione del Virus, insomma, servirebbe solo a ridurre il numero degli accessi agli ospedali e il possibile “smascheramento” di un problema molto serio.

Qui si trovano i dati europei sul numero di posti letto disponibili negli ospedali