Genova – A casa, senza stipendio, dallo scorso 24 febbraio.
E’ la situazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle mense scolastiche che hanno scelto di testimoniare la propria situazione tramite un video.
I dipendenti non hanno ricevuto l’anticipo dell’ammortizzatore sociale in busta paga dalla loro azienda e oggi versano in una situazione di grande difficoltà.
“Mi sono rimasti gli ultimi 50 euro sul conto – racconta un dipendente nel video indirizzato all’Inps e al Comune di Genova – Oggi andrò a fare la spesa, poi vedremo”.
Una richiesta di aiuto arrivata tramite il sindacato Filcams Cgil e la stessa Camera del Lavoro.
Sono in prevalenza donne e monoreddito a raccontare la difficoltà delle scorse settimane: “Il settore è composto soprattutto da donne – spiegano Igon Magni, segretario generale della Cgil Genova, e Simona Nieddu, responsabile del settore per la Filcams Genova, – che subiscono un part time involontario, spesso monoreddito e con retribuzioni molto basse. Già in situazioni normali, un ritardo di qualche giorno nel pagamento della retribuzione causa un vero e proprio disagio alle loro famiglie”.
Nieddu e Magni proseguono: “Oggi, dopo quasi due mesi di attività bloccata, molte di loro si ritrovano in una situazione di vera e propria indigenza. Ad aggravare il tutto, l’enorme punto interrogativo in merito alla possibilità di accedere alla cassa integrazione (che nel loro caso è il Fondo di Integrazione Salariale) anche per i mesi di maggio e giugno, quando termineranno le nove settimane previste dal Decreto Cura Italia”.
La preoccupazione è si per lo stato attuale ma la previsione futura non conforta: “Filcams Cgil ha chiesto una ulteriore copertura economica, ma ad oggi non c’è alcuna garanzia. E a settembre? Se le scuole riapriranno, si riuscirà a far aprire anche i refettori? C’è chi inizia ad aver timore anche per il proprio posto di lavoro oltre ad avere oggi il conto corrente a secco.
L’assenza di retribuzione per i mesi estivi, durante i quali il personale è sospeso, contribuirà al peggioramento della situazione finanziaria di questi lavoratori, situazione già compromessa dal blocco dell’attività scolastica e, qualora l’Inps non acceleri il pagamento del FIS, essi avranno di fronte mesi di mancato reddito, da marzo a settembre.
Per questo Camera del Lavoro di Genova e Filcams Cgil hanno chiesto all’Inps di versare con la massima tempestività le spettanze del Fis. Diversamente la Cgil chiederà anche al Sindaco Marco Bucci di farsi parte attiva nel sollecitare chi di competenza per garantire liquidità economica a lavoratrici e lavoratori, cittadini genovesi, che operano in appalto proprio per il Comune di Genova”.