Genova – Nuovo incarico per Federico Casabella, portavoce del sindaco di Genova, Marco Bucci. Dal primo di aprile, secondo quanto riferito dall’agenzia Dire, il deus ex machina del primo cittadino e principale artefice del suo successo elettorale con una abilissima strategia sui Social, ricoprirà anche l’incarico di Capo Ufficio Stampa del Comune di Genova grazie ad una delibera che l’agenzia Dire è riuscita a visionare.

Casabella, giornalista professionista dal 2010, ricoprirà tutti e due gli incarichi, con un compenso annuo di 95mila euro contro i 39mila che percepiva sino ad oggi.

“Con l’affidamento alla medesima persona delle funzioni di portavoce del sindaco e di capo ufficio stampa- è scritto nel provvedimento visionato dall’agenzia Dire – si persegue l’obiettivo di ottenere una maggiore integrazione tra le azioni di informazione e comunicazione e una gestione professionale e sistematica dei rapporti con tutti gli organi di informazione, per migliorare l’efficacia delle relazioni con i cittadini e le imprese, senza peraltro prevedere l’attribuzione di attività di carattere gestionale, precluse ai sensi del Testo unico degli enti locali”.

Cospicuo aumento di retribuzione anche per Alessandro Casu, membro dello staff di comunicazione del primo cittadino. Per lui – sempre secondo quanto riferito dall’Agenzia Dire – un aumento di stipendio da 22.000 euro a 45mila euro “considerato che, a seguito dell’attribuzione delle funzioni di capo ufficio stampa al portavoce del sindaco, ne conseguirà un’intensificazione dell’attività del signor Casu Alessandro a supporto del dottor Casabella”.

L’aumento di retribuzione dei due importanti ruoli della Comunicazione del Sindaco Bucci sarebbero state prese “dopo un’analisi comparativa in merito al compenso attribuito alle figure di staff preposte all’attività di comunicazione istituzionale da parte di altri enti territoriali”.
Un calcolo che terrebbe conto anche perché l’impegno “richiesto non è classificabile con le ordinarie tipologie di orario e relative articolazioni in essere per il personale comunale”.

La decisione della Giunta comunale di Genova ha suscitato anche l’intervento dell”Associazione Ligure dei Giornalisti che, in un comunicato stampa, scrive:

“La giunta comunale di Genova, su proposta del sindaco Marco Bucci, ha deliberato di affidare al portavoce del primo cittadino anche la funzione di capo ufficio stampa dell’ente locale. In delibera si cita l’obiettivo di tale operazione: ottenere una maggiore integrazione tra le azioni di informazione e comunicazione…
E’ difficile dubitare del raggiungimento di tale obiettivo: possiamo immaginare che il portavoce non avrà difficoltà a confrontarsi con il nuovo capo ufficio e procedere come un solo uomo al comando.
Abbiamo tuttavia motivo di ritenere che tale decisione non sia la più efficiente ai fini di assicurare il massimo grado di trasparenza, chiarezza e tempestività delle comunicazioni da fornire agli organi di informazione e quindi ai cittadini. La legge 150, infatti, introducendo la figura del portavoce ha voluto operare una distinzione tra comunicazione istituzionale – propria dell’ufficio stampa – e comunicazione politica, svolta dal portavoce. L’ufficio stampa è al servizio dell’amministrazione e non degli amministratori o del sindaco. Il portavoce ha una relazione fiduciaria con il sindaco. Non a caso il legislatore ha previsto un regime differenziato di norme per l’incarico di addetto stampa e di portavoce. I componenti l’ufficio stampa devono essere giornalisti – pubblicisti o professionisti – iscritti all’ordine professionale quindi tenuti a rispettarne i doveri deontologici. L’incarico di portavoce può invece essere conferito anche a soggetti non iscritti all’ordine dei giornalisti proprio per la sua funzione di tenuta dei rapporti politico-istituzionale con i Media, il che attenua, per così dire, i vincoli deontologici.
Lana caprina? Il rischio che una commistione tra “comunicazione politica” svolta al servizio degli amministratori e un’informazione istituzionale rivolta dall’amministrazione al servizio dei cittadini non semplifichi il quadro ci pare evidente, al di là della professionalità e della buona fede dei singoli colleghi.
E’ per questa ragione che il sindacato dei giornalisti della Liguria invita la giunta comunale e il sindaco Marco Bucci a riconsiderare la scelta operata e sollecita gli organi di informazione a raddoppiare l’attenzione con la quale dovranno essere vagliate le comunicazioni dell’ente locale, distinguendo tra notizie, informazioni, veline e volantini”.