HomeGenovaCronacaAcciaierie di Cornigliano, Sindacato contesta la Cassa Integrazione: fermi per inadempienze

Acciaierie di Cornigliano, Sindacato contesta la Cassa Integrazione: fermi per inadempienze

Ex Ilva Cornigliano, Acciaierie d'Italia, manifestazioneGenova – La Fiom Cgil contesta il ricorso alla Cassa Integrazione da parte di Acciaierie d’Italia per tutti i dipendenti dell’impianto fermato per sospette inadempienze alla manutenzione e alla sicurezza dei lavoratori.
Con una lettera-denuncia firmata dal segretario generale della Fiom di Genova, il sindacato contesta la messa in cassa integrazione di tutto il personale dell’impianto di produzione della latta delle Acciaierie di Cornigliano.
La contestazione si basa sul fatto che il blocco della lavorazione sarebbe imputabile esclusivamente alla mancata manutenzione che ha portato agli incidenti avvenuti nello stabilimento e, di conseguenza, al blocco imposto dalla Asl per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Ecco il testo della lettera denuncia:

La FIOM non può, ancora una volta, non stigmatizzare con fermezza il
comportamento tenuto da codesta Società e in particolare non può non stigmatizzare e
non contestare con fermezza la collocazione in cassa integrazione di tutto il personale
occupato nel ciclo della lavorazione della latta a fronte delle prescrizioni in materia di
sicurezza sul lavoro disposte dalla ASL 3 Dipartimento Prevenzione che hanno comportato
la fermata dell’impianto Treno di laminazione a freddo TAF 2 e la conseguente chiusura
del reparto.
Il collocamento in CIGO e/o in CIGS dei suddetti lavoratori è assolutamente illegittima in
quanto la fermata dell’impianto e la chiusura del reparto è dipesa solo ed esclusivamente
dalla mancata adozione da parte di codesta Società delle misure di prevenzione e sicurezza
sui luoghi di lavoro.
E’ quasi superfluo rammentare come l’istituto della cassa integrazione guadagni operi in
via di eccezione alla regola del sinallagma dell’obbligo retributivo con assunzione dello
stesso a carico della collettività e quindi con regole di stretta interpretazione quanto ai
presupposti che danno luogo all’intervento di garanzia del lavoratore.
Nessuna norma consente il ricorso alla CIGO e/o alla CIGS da parte di società per fare
fronte a propri inadempimenti e/o negligenza e/o imperizie.
Senza contare peraltro che il comportamento tenuto da codesta Società integra gli estremi
di condotta antisindacale di cui all’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori.
Invitiamo pertanto la società a volere immediatamente revocare la CIGO e/o CIGS attuata
nei confronti dei lavoratori occupati nel ciclo della lavorazione della latta a fronte delle
prescrizioni in materia di sicurezza sul lavoro disposte dalla ASL 3 Dipartimento
Prevenzione in quanto assolutamente illegittima.
Comunichiamo dunque che se entro martedì p.v. non riceveremo formale revoca del
collocamento in CIG e/o CIGS dei suddetti lavoratori procederemo senza indugio a tutelare
gli interessi degli stessi nelle sedi meglio viste.

Redazione Liguria
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