distributore di benzinaGenova – Una denuncia alle procure della Repubblica di Genova, La Spezia, Imperia e Savona per chiedere di indagare sul prezzo della benzina nei distributori.
A presentarlo il Codacons che ha depositato le richieste in tutti i Tribunali della Liguria per avere chiarezza su quanto sta avvenendo in tutta Italia, con i prezzi del petrolio che scendono e quelli della benzina che continuano a salire.
Il Codacons è la prima associazione di tutela dei consumatori a scendere in campo con denunce penali contro il caro-benzina e oltre alle denunce alla magistratura ha chiesto ufficialmente all’Autorità Anti Trust di verificare il comportamento dei giganti della vendita dei carburanti.
Il Codacons chiede di indagare sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa registrati nelle ultime settimane in regione e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese della Liguria.

“Oggi la benzina costa oltre il 28,5% in più rispetto allo scorso anno, mentre il gasolio è rincarato di circa il 37,5% sul 2021 – spiega l’associazione – Un andamento dei listini del tutto anomalo, che si registra nonostante il taglio delle accise disposto dal Governo e che non sembra essere giustificato dalle quotazioni petrolifere”.

Il Codacons fa infatti notar che “negli ultimi mesi il petrolio ha raggiunto il suo picco il 9 marzo 2022, quando il Brent ha toccato la soglia dei 131 dollari al barile. In tale data la benzina, e senza il taglio delle accise pari a -30,5 cent scattato solo il 22 marzo, costava in media 2,048 euro al litro in modalità self, 1,966 euro il gasolio”.

“Oggi – prosegue la denuncia del Codacons – il petrolio è quotato ben al di sotto dei 120 dollari al barile, mentre la verde costa in media 2,075 euro al litro e il gasolio 2,030 al litro.
Questo significa che nonostante le quotazioni del petrolio siano calate la scorsa settimana dell’8,4% rispetto a marzo e malgrado il taglio delle accise, benzina e gasolio costano oggi di più”.

“Per dare un quadro della gravità della situazione – spiega ancora il Codacons – basta considerare che in assenza del taglio delle accise pari a 30,5 centesimi di euro al litro, la benzina costerebbe oggi oltre 2,4 euro al litro (2,38 euro il gasolio) superando il record storico raggiunto nell’ottobre del 1976, quando un litro di benzina arrivò a costare 500 lire, pari a 2,31 euro a valori correnti”.

“Con il nostro esposto chiediamo ad Antitrust e Procure di attivarsi per capire chi stia speculando aumentando ingiustificatamente i listini dei carburanti alla pompa, che salgono nonostante il calo del petrolio, e di aprire indagini sul territorio attraverso l’ausilio di Nas e Guardia di Finanza per i reati di manovre speculative su merci e aggiotaggio, sequestrando atti e documenti utili presso le sedi delle società petrolifere presenti in Italia” – afferma il presidente Carlo Rienzi.