Genova – Rinvio a giudizio per il professore accusato di aver abusato sessualmente di due studentesse che frequentavano un liceo nel quale ricopriva l’incarico di addetto allo sportello psicologico per studenti fragili. L’uomo, accusato da due studentesse di violenza sessuale anche tramite la cessione di sostanze stupefacenti, sarà processato il prossimo 13 ottobre.
Una storia particolarmente grave – se possibile in questi casi – poiché l’uomo potrebbe aver conosciuto le vittime proprio in forza dell’incarico delicatissimo di cui era responsabile. Lo sportello psicologico è infatti la struttura che la scuola mette a disposizione dei ragazzi con fragilità e problemi proprio per poter chiedere e ricevere un sostegno da parte di un docente.
Un ruolo con enormi responsabilità e che può comportare contatti molto delicati con studenti e studentesse in una fase particolare della loro vita e dunque più deboli rispetto agli altri.
Le indagini erano partite dalle denunce delle due studentesse che, all’epoca dei fatti avevano sedici anni e hanno raccontato di essere state sottoposte a violenze sessuali indotte anche dall’uso di sostanze stupefacenti e alcolici.
Insieme al professore, infatti, è indagato anche un docente in pensione che avrebbe invitato giovani e le studentesse in questione, a casa propria, offrendo sostanze stupefacenti e inducendone, secondo le accuse, l’uso.
Il professore accusato di violenza sessuale sulle studentesse avrebbe ammesso una relazione con una di loro e anche i rapporti sessuali ma respinge l’accusa di averla indotta con l’uso di droga come nega i rapporti sessuali con l’altra studentessa che, invece, sostiene di essere stata palpeggiata nelle parti intime (fatto che, in Italia, è equiparato ad una violenza sessuale se la vittima non è consenziente, se è minorenne e tanto più se la differenza di età è rilevante come in questo caso).
Resta lo sconcerto dei genitori degli studenti dell’istituto che hanno scoperto che la persona con l’incarico più delicato potrebbe aver compiuto episodi di tal gravità e chiedono che l’incarico venga affidato a persone sottoposte a tutte le verifiche possibili oltre alla semplice verifica dell’idoneità sotto il profilo professionale.
Verifiche che dovrebbero essere ripetute nel tempo e affiancate da controlli molto rigorosi.