crollo galleria Autostrada A26Genova – Un milione di euro per uscire dall’inchiesta sulle barriere antirumore difettose e sui crolli avvenuti in alcune gallerie. Il giudice per l’udienza preliminare Matteo Buffoni ha accolto il patteggiamento di Aspi e Spea (l’ex controllata che si occupava delle manutenzioni) nell’ambito dell’inchiesta nata come secondo filone di quella sul crollo del viadotto Morandi.
Nel dettaglio Aspi ha patteggiato poco più di 600 mila euro mentre Spea 490 mila. La procura aveva dato parere favorevole.
La motivazione scelta per accogliere il patteggiamento sarebbe il cambio di passo della nuova gestione di Aspi, in continuità con la scelta del primo patteggiamento per consentire all’azienda di proseguire il suo piano di ammodernamento e garantire continuità al servizio. Aspi e Spea avevano pagato circa 30 milioni nel patteggiamento sul crollo del ponte Morandi, uscendo dal processo penale.
Autostrade avrebbe ha eliminato le carenze organizzative adottando e attuando un nuovo modello di organizzazione, gestione e controllo “che appare idoneo a prevenire la commissione di reati analoghi”, avevano scritto i pm. Inoltre era stato modificato “il documento di valutazione dei rischi”.
Il processo andrà avanti il prossimo 20 ottobre con l’udienza per la selezione delle intercettazioni in questo secondo filone di indagine che vede indagate oltre 50 persone tra ex dirigenti e tecnici di Aspi e Spea.
Le accuse vanno dall’attentato alla sicurezza dei trasporti al falso, dalla frode alla tentata truffa. A fine ottobre i pubblici ministeri Stefano Puppo e Walter Cotugno notificheranno l’avviso di conclusione delle indagini mentre la richiesta di rinvio a giudizio potrebbe arrivare entro fine anno.
Per il filone principale è invece iniziato il processo: mercoledì i giudici decideranno quante delle oltre 600 parti civili ammettere.