sexting revenge pornMoneglia (Genova) – E’ stato condannato a 5 anni di reclusione l’allenatore di una palestra che, con la scusa di una ricerca universitaria, convinceva donne e ragazze minorenni a spogliarsi per una valutazione elettronica della propria massa muscolare. L’uomo aveva infatti attrezzato un locale della palestra per le “visite” e aveva nascosto alcune videocamere nello spogliatoio dove le donne e le ragazze di cambiavano.
Il materiale filmato veniva poi conservato su un computer e su un telefono cellulare ma indagini sono in corso per accertare eventuali scambi, soprattutto delle immagini di ragazzine senza veli. Materiale pedo-pornografico che potrebbe costare all’allenatore una condanna ancora più severa se si accertasse che veniva scambiato o peggio venduto.
A far scoprire l’attività dell’allenatore una donna che aveva poi raccontato tutto al marito, che si era recato in palestra per chiedere conto delle riprese fatte alla moglie senza vestiti.
Ne era scaturita una rissa che è finita con l’arrivo delle forze dell’ordine e la scoperta della “passione” inconfessabile dell’allenatore maniaco.
Le denunce di altre 19 donne e 12 ragazzine minorenni ha fatto scattare un’indagine approfondita che ha permesso di scoprire il deposito del materiale e le immagini che non lasciavano nulla all’immaginazione.
L’allenatore è stato anche condannato a risarcire con 5mila euro ognuna delle vittime del suo vizietto.