CandeleOggi è la Festa della Candelora e religione e antiche leggende si uniscono nel crogiolo delle culture che da sempre ha trasformato le popolazioni italiane e liguri in particolare.
Chi crede festeggia il giorno della presentazione di Gesù nel Tempio e benedice candele in chiesa.
Un rito che affonda le radici nell’usanza ebraica che prevedeva che le donne fossero considerate “impure” dopo il parto e che dopo 40 giorni dovevano recarsi dai sacerdoti per purificarsi e per mostrare i loro figli maschi (per le femmine il tempo durava molto più a lungo) e per “dare un nome” ai figli.
E la Festa della Candelora si festeggia proprio 40 giorni dopo il Natale, a dimostrazione ulteriore della sovrapposizione di usanze e costumi ereditati da mille influenze culturali e religiose.
Le candele che si benedicono in chiesa rappresentano la Luce che Gesù porta ai cristiani e solo in quel giorno, secondo le tradizioni cristiane più rigide si smonta il Presepe (e l’albero di Natale).
In molte famiglie ancora oggi il giorno della Candelora è quello in cui Presepe e Albero di Natale tornano al loro posto per l’anno successivo.
Alle tradizioni cristiane, però, si aggiungono anche quelle molto più laiche e persino pagane che vorrebbero che il clima del giorno della Candelora preveda quello che sarà il meteo dei successivi 40 giorni.
Una sorta di “Giorni della Merla” concentrati in 24 ore.
Ma qui la faccenda si fa complessa perché in parte d’Italia si crede che se il giorno della Candelora fa brutto tempo, si avranno ancora 40 giorni di mal tempo e freddo.
Nell’Italia meridionale l’interpretazione è opposta e se alla Candelora fa brutto, l’inverno è ormai agli sgoccioli.
In Liguria confermiamo il detto: alla Madonna della Candelora, dall’inverno siamo fora (fuori) ma se piove o nevica, quaranta giorni (di freddo e maltempo) devono ancora passare.