La Spezia – Un attacco informatico lanciato da uno o più hacker ha violato i server della ASL5 spezzina che è stata costretta a sospendere le sedute di radioterapia utilizzate per la cura dei tumori.
L’attacco hacker subito dal sistema informatico aziendale nei giorni scorsi potrebbe aver alterato il funzionamento dei software che gestiscono i sistemi complessi di acceleratori lineari usati per le cure super specializzate e il rischio di danni per i pazienti ha spinto la direzione della Asl5, tramite il SIA (Servizio Informatico Aziendale) a predisporre un check accurato di tutte le infrastrutture informatiche.
Dai controlli già effettuati è emersa la necessità di ulteriori e approfondite verifiche sugli acceleratori lineari installati presso la Radioterapia al fine di verificare il corretto funzionamento dei software che ne controllano le funzioni e tutelare la sicurezza dei trattamenti.
Pertanto, tutte le sedute fissate dal 20 al 25 febbraio 2023 sono state annullate e tutti i pazienti coinvolti verranno contattati per un nuovo appuntamento.
Si tratta ovviamente di una emergenza tutt’altro che secondaria visto che le terapie radioterapiche sono spesso le uniche in campo per combattere forme di tumore anche molto aggressive e potenzialmente mortali.
Il blocco delle terapie potrebbe quindi avere conseguenze terribili per i malati in attesa delle cure.
Secondo il sito di Airc (associazione italiana ricerca sul cancro) la radioterapia è una terapia localizzata, non invasiva, indolore, effettuata per lo più in regime ambulatoriale, in grado di provocare la necrosi ovvero la morte delle cellule del tumore attraverso l’utilizzo di radiazioni di elevata energia chiamate radiazioni ionizzanti. Si stima che circa il 60 per cento dei malati di tumore, nel percorso di cura, sia sottoposto ad almeno un ciclo di radioterapia.
È considerata una sorta di “chirurgia virtuale”, visto che in alcuni contesti si propone quale alternativa alla chirurgia tradizionale, come nel caso del tumore della prostata o di quelli del rinofaringe, che per la posizione in cui si trovano sono difficilmente operabili.
Spesso è comunque associata ad altri trattamenti, come la chirurgia vera e propria o la chemioterapia.
In genere la radioterapia utilizza i raggi X, impiegati in medicina da molto tempo: sono stati scoperti più di un secolo fa e da allora sono usati sia a scopo diagnostico, come nel caso delle radiografie, sia a scopo terapeutico, nel caso appunto della radioterapia. Ovviamente le dosi di raggi X e le modalità di somministrazione sono differenti a seconda degli usi:
Negli esami diagnostici permettono di “vedere” all’interno del corpo – per esempio per accertare se c’è una frattura di un osso – provocando danni minimi ai tessuti;
Nella radioterapia, invece, si utilizzano per colpire e distruggere le cellule tumorali cercando di risparmiare quelle sane.