Alice Scagni e Alberto ScagniGenova – Udienza preliminare, questa mattina, a palazzo di Giustizia, per Alberto Scagni che lo scorso primo maggio uccise con 19 coltellate la sorella Alice, dopo mesi di minacce, ricatti e atti di danneggiamento ai familiari. Scagni potrebbe chiedere il rito abbreviato per tentare la carta che lo condurrebbe ad uno sconto di pena di un terzo e l’esclusione dell’ergastolo come condanna finale. Una posizione delicata, la sua, visto che la procura ha contestato l’aggravante della premeditazione e della crudeltà che escluderebbero il rito alternativo e lo sconto della pena.
Scagni potrebbe anche decidere di rendere dichiarazioni davanti al giudice per le indagini preliminari circa l’omicidio della sorella Alice, compiuto appena lei è uscita da casa per incontrarlo, a Quinto.
Dichiarazioni che potrebbero collegarsi con le indagini, tutt’ora in corso, sull’altro filone di inchiesta, quello aperto per chiarire eventuali omissioni o leggerezze compiute dagli agenti di polizia cui più volte la famiglia Scagni chiese aiuto per cercare di fermare l’escalation di violenza scatenata da Alberto che aveva già dato fuoco alla porta di casa della nonna e aveva più volte minacciato – anche poche ore prima del delitto – i familiari per ottenere denaro.