Imperia – Un medico, un notaio ed un avvocato amministratore di sostegno sono finiti nei guai per essersi approfittati di una facoltosa anziana 90enne al fine di estromettere un familiare dall’asse ereditario.
La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro per quasi 3 milioni di euro su ordine della Procura di Imperia al termine di lunghe e complesse indagini.
Nel mirino un gruppo di professionisti che, per interessi ancora da scoprire sino in fondo, avevano intrapreso la circonvenzione di una novantunenne psicologicamente vulnerabile,
La vicenda ha riguardato le condotte illecite di quattro persone volte ad approfittare della notevole compromissione delle facoltà volitive della vittima per indurla a compiere un atto giuridico, consistente in un testamento per atto pubblico, a favore della sorella, estromettendo l’altro fratello dal cospicuo asse ereditario.
In particolare, un avvocato del foro di Imperia, in virtù del suo ruolo di amministratore di sostegno dell’anziana, mediante visita medica neurologica eseguita da un professionista compiacente otteneva la certificazione inerente
alla capacità di testare della vittima e, successivamente, grazie a un notaio le faceva redigere un testamento istituendo erede, per l’appunto, la sorella e, in caso di rinuncia, la nipote.
L’attività d’indagine, svolta dal personale del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria appartenente alla Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Imperia, è stata eseguita attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali, alcune perquisizioni che hanno consentito di acquisire copiosa documentazione bancaria e sanitaria sia presso le strutture ove la vittima era stata ricoverata nel corso del tempo, che presso la locale ASL 1 Imperiese.
Inoltre, le molteplici testimonianze raccolte tra il personale sanitario della struttura ove la vittima era ricoverata, attestanti l’esistenza di una ben visibile deficienza psichica, le dichiarazioni di un testimone presente alla redazione dell’atto, che raffigurava l’anziana testatrice del tutto silente, nonché la successiva perizia del C.T.U.
nominato dall’Autorità Giudiziaria che constatava uno stato tale da comprometterne le facoltà critiche e volitive, conducevano alla denuncia, ferma restando la presunzione d’innocenza, dell’avvocato, del notaio, del
neurochirurgo e della nipote della vittima per il reato di circonvenzione di incapace.
Al fine di “preservare” le disponibilità finanziarie e i beni immobili oggetto del testamento dal rischio di
dispersione, il G.I.P. presso il Tribunale di Imperia, accogliendo le proposte formulate da parte della Procura
della Repubblica di Imperia, ha emesso il decreto di sequestro preventivo di quasi 2 milioni e 300 mila euro di
disponibilità finanziarie, nonché di quattro immobili e un terreno, siti nei comuni di Roma, Santa Marinella (RM)
e Valenza (AL), per il valore complessivamente stimato in oltre 600.000 euro. Il provvedimento ha poi

riguardato ulteriori 113.000 euro quale profitto del reato.
L’odierna operazione, sviluppata facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria,
testimonia la costante azione della Guardia di Finanza nel contrasto dei reati contro il patrimonio a tutela delle
fasce più deboli della popolazione in quanto maggiormente fragili e manipolabili, nonché dei fondamentali valori
di onestà e legalità.