Genova – Si infiamma la discussione sulla sanità ligure ed è già “aria da campagna elettorale” sui temi legati alla salute dei liguri e ai “conti” della Regione Liguria.
Il consigliere regionale di Azione, Pippo Rossetti replica al deputato Ilaria Cavo e la invita “a un confronto pubblico sulla sanità”
“Se queste sono le premesse – spiega Rossetti – aspettiamoci una campagna basata sulla menzogna. Chiedo all’on. Ilaria Cavo e al collega Bozzano di fare un confronto pubblico sui conti della sanità”.
Nel formulare l’invito Rossetti coglie l’occasione per fare il punto sulle cifre che circolano in questi giorni sui conti della sanità ligure.
“La Giunta Burlando – spiega Rossetti – aveva 64 ml di disavanzo nel 2014; nel 2015 Burlando governa fino ad aprile, a maggio entra Toti, finisce con 98 ml di disavanzo. Nel 2023 il disavanzo ammonta a 60 milioni”.
La previsione del disavanzo nel 2024 – secondo le stime – è di 230 milioni.
“Dopo 9 anni e malgrado le promesse – precisa Rossetti – siamo messi peggio del 2014. Con qualche fattore non citato, che non è quello che si dice comunemente “qualcosa di cui andar fieri”: aumento costante delle fughe per curarsi fuori regione, aumento dei costi a carico delle famiglie, aumento di persone che non si curano”.
“La Corte dei conti – non l’opposizione – specifica ancora Rossetti – nella parifica 2023 dice che qualità quantità dei servizi e costi assunti non sono in linea , costi alti e scarsi servizi. Val la pena precisare che disavanzo non è buco. Quello lo ha lasciato Biasotti, 350 milioni nel 2005. Disavanzo vuol dire che con le tasse dell’anno successivo la Regione si copre quanto si è speso in più del possibile. Nel ’23 e nel ’24 per motivi elettorali la Giunta non ha aumentato le tasse, ma usato i soldi dell’anno successivo, creando così il disastro annunciato. E se non bastano le tasse, la regione entra nel “piano di rientro”: tasse al massimo e riduzione dei costi, cioè meno servizi.
Mi interessa capire come Cavo e c. pensano, appunto, di rientrare dei 230 milioni di disavanzo; solo con il “tagli a pioggia” che la Giunta ha chiesto di fare ai direttori delle ASL? Ad esempio, se ogni 10 anziani deceduti in RSA ne entra uno, risparmiamo nove quote. Complimenti.
Perché hanno tenuto aperta Alisa , la struttura di missione, pagata 450 mila euro per una diligence e tenuto le stesse aziende del Veneto con due terzi di abitanti in meno?
Il disavanzo è frutto di mancate scelte dell’offerta sanitaria che non guarda alle malattie e alla prevenzione ma al consenso”.