Genova – Uno zainetto abbandonato vicino alla sinagoga di via Bertora, a Castelletto, ha scatenato un allarme bomba, questa mattina, nell’anniversario del brutale attacco terroristico di Hamas contro Israele cui sono seguiti due anni di massacri, bombardamenti e la sistematica distruzione di obiettivi civili che nulla hanno a che fare con una “rappresaglia” legale.
Intorno alle 10 alcune persone hanno notato lo zainetto ed hanno correttamente informato il 112 che ha subito inviato sul posto i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e le squadre degli artificieri.
Troppo grande il pericolo che potesse trattarsi di un ordigno esplosivo lasciato nel giorno in cui, in Israele, migliaia di persone ricordano l’eccidio di Hamas che ha causato la morte di 1200 cittadino israeliani e il rapimento di altri 250, in gran parte morti o ancora nelle mani dei terroristi.
Mentre la polizia locale bloccava via Assarotti in entrambe le direzioni, le squadre dei vigili del fuoco mettevano in sicurezza l’area mentre gli artificieri esaminavano lo zainetto decidendo farlo esplodere per sicurezza.
Esplosione che non ne ha attivate altre e quindi si trattava di un falso allarme.
In breve l’emergenza è rientrata ma ben dimostra il nervosismo che accompagna la ricorrenza del massacro di Hamas e la possibilità di altri attentati.
Circostanze dolorose che non possono però giustificare lo sterminio di oltre 60mila persone nella Striscia di Gaza, in gran parte donne e bambini che certamente non avevano nulla a che fare con i terroristi e con Hamas.
Non a caso l’Onu e molte organizzazioni internazionali accusano l’esercito israeliano di brutalità e il Governo Netanyahu di crimini contro l’umanità per la reazione sproporzionata tra l’attacco terroristico, che non ha scuse, e il bombardamento di strade, ospedali e scuole che non possono essere considerati obiettivi militari.
Questa sera, ai Giardini Luzzati, il tema verrà affrontato con l’incontro con Francesca Albanese, osservatrice ONU per la situazione in Palestina.
L’evento, inizialmente previsto a Palazzo Ducale, è stato “spostato” a seguito delle proteste della comunità ebraica che sostiene che parlare delle stragi a Gaza possa essere “offensivo” rispetto alla tragica ricorrenza dell’attacco terroristico del 7 ottobre.