Liguria – In una nota ufficiale diffusa nella tarda serata di ieri, la Regione Liguria informa che “La Giunta Regionale ligure ha appreso di notizie relative alle proprie spese diffuse dalla consigliera regionale Raffaella Della Bianca. Dalla sua ricostruzione emergono gravi imprecisioni quali, ad esempio, più spese, 4 o 5, effettuate nella stessa data in ristoranti differenti e addirittura in città diverse. E’ bastato consultare i dati cartacei e informatici per verificare che questa ricostruzione è completamente falsa perché, per esempio, in un caso vengono indicate nello stesso giorno spese in realtà sostenute in giorni diversi lungo un mese intero”.
La procura della Corte dei Conti ha reso noto oggi di avere aperto un fascicolo, per presunti danni erariali, sulle spese dei componenti della giunta regionale, a seguito di una denuncia presentata dalla consigliera regionale del Gruppo Misto.
“Per questo motivo – prosegue la nota – verificati in modo circostanziato tutti i riscontri, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha dato mandato all’avvocatura regionale di intraprendere tutte le iniziative atte a tutelare in tutte le sedi l’immagine dell’Ente e dei rappresentanti della Giunta Regionale”.
“Ricostruzione falsa? Ho portato in Corte dei Conti i documenti che mi sono stati consegnati dagli uffici regionali. Sono estratti conto delle carte di credito intestate all’Ente e in uso ai componenti della Giunta negli ultimi anni”. Così la consigliera del Gruppo Misto della giunta regionale ligure Raffaella della Bianca replica alla nota diffusa in serata dalla Regione sul fascicolo aperto dalla procura della corte del Conti, precisando di avere consegnato alla procura della Corte dei Conti della Liguria due esposti, il primo l’1 dicembre del 2014 e il secondo il 27 gennaio 2015.
“Ho presentato gli esposti perché verificando quei documenti ho riscontrato acquisti e spese anomale, come compere all’Ikea, oggetti per bambini”, ha spiegato Della Bianca che punta il dito anche su comportamenti più generali. Negli esposti la consigliera ha rilevato che “in qualche caso gli assessori regionali invitano a pranzi o cene, a carico del bilancio regionale, rappresentanti di società private che hanno appalti in corso o partecipano a gare di rilevanza regionale”.