Roma – Il ‘tesoretto’ nel Def (ovvero il “Documento di Economia e Finanza” il cui scopo è quello di indicare il piano d’azione del Governo in tema di economia) che ammonta oggi, nel 2015, alla cifra complessiva di 1.600.000.000 di Euro, non dovrebbe essere speso, ma usato per “accelerare il riequilibrio” dei conti pubblici.
Ne è convinto il vice direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, che nel corso dell’audizione sul Documento di Economia e Finanza davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato ha spiegato: “Per l’anno in corso la deviazione rispetto agli impegni circa la riduzione del disavanzo strutturale è modesta, ma in linea di principio, e coerentemente con lo spirito della normativa in materia di finanza pubblica, appare opportuno che un andamento tendenziale del saldo migliore delle attese, peraltro dovuto interamente alla minore spesa per interessi, sia utilizzato per accelerare il riequilibrio della finanza pubblica”.
E a tal proposito, il presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio Giuseppe Pisauro in audizione al Senato ha puntualizzato che “Pare prematuro pensare di utilizzare le risorse del cosiddetto ‘tesoretto’ reputandole già acquisite”.