Mosca (Russia) – E’ caduta in mare, nell’Oceano Pacifico, la navicella spaziale russa Progress che doveva trasportare cibo e materiale per la stazione spaziale ISS della nostra astronauta Samantha Cristoforetti.
Il cargo, sfuggito al controllo della base spaziale russa Roscosmos, è precipitato alle 4,04 ora italiana dopo aver fatto impazzire gli esperti per diverse ore.
Il rientro sulla Terra non è mai stato così incerto e preoccupante poichè il mezzo spaziale, del peso di 7 tonnellate e lungo 7 metri, ha compiuto una serie di traiettorie inusuali e che hanno fatto temere per il peggio quando ha sorvolato continenti come Europa, America e Asia.
Un rientro tutt’altro che controllato e controllabile che avrebbe potuto disintegrare la navicella nell’atmosfera come farla esplodere suddividendola in enormi frammenti che avrebbero potuto cadere chissà dove sulla Terra.
Gli esperti hanno escluso un impatto sull’Europa quasi subito ma per continenti come l’America del Sud e Asia si è dovuto attendere veramente gli ultimi istanti a causa di un moto di rotazione della navicella che ne rendeva difficile l’esatta traiettoria di caduta.
La Progress era stata lanciata il 28 aprile scorso per portare 7 tonnellate di viveri e apparecchiature al personale a bordo della stazione spaziale ISS dove attualmente vive la nostra astronauta Samantha Cristoforetti ma subito dopo il lancio un guasto ha causato uno spostamento della rotta che ha portato la navicella su un’orbita troppo alta per agganciare la stazione spaziale e si è quindi deciso di farla rientrare a Terra, distruggendola.
Ma i calcoli degli scienziati si sono rivelati errati e imprecisi come non mai e la Terra ha vissuto ore di paura nel timore che la navicella precipitasse in zone densamente abitate causando un disastro senza precedenti.