Roma – La “buona scuola” del Governo Renzi non piace ai sindacati, come del resto i sindacati non piacciono al Governo che si appresta a mettere mano alla nuova riforma della scuola. Tanto che proprio il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi oggi ha dichiarato: “La scuola solo in mano ai sindacati funziona? Io credo di no”. E la risposta della Cgil non si è lasciata attendere: “La scuola non è dei sindacati ma nemmeno proprietà privata del Governo. È del Paese e di chi quotidianamente garantisce alle nuove generazioni di avere una istruzione all’altezza dei tempi” ha puntualizzato il segretario generale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo. Intanto il 19 maggio il ddl arriva in aula alla Camera; entro il 15 giugno dovrebbe essere approvato al Senato e il ministro Giannini spera che dal “1 settembre 2015 questo ddl cambi, migliorandola, la scuola italiana”. La Boschi ha provato ad elencare i cambiamenti, chiarendo che “il ruolo del dirigente è stato attenuato, pur riconoscendo l’autonomia dei dirigenti che devono poter individuare l’insegnante più giusto per la loro scuola” e che “nel Piano dell’offerta formativa sono coinvolti anche i docenti, le famiglie e i ragazzi più grandi”. “Al Senato ora c’è un passaggio fondamentale, una sfida da cogliere insieme. Rinviamo tutto? No, non ci sto”, ha però messo in chiaro. Del resto, “gli italiani non ci perdonerebbero se mandassimo all’aria tutto”.
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